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Cancro, mille casi di tumore al giorno. Donne più colpite degli uomini

29/09/2016

Ogni giorno, in Italia, circa 1000 persone ricevono una diagnosi di tumore. Le donne sono più colpite degli uomini e, rispetto allo scorso anno, proprio fra le donne sono aumentati i nuovi casi di tumore. In calo, invece, il numero di nuove diagnosi negli uomini. La buona notizia è che la mortalità continua a diminuire in entrambi i sessi. Sono alcune delle tendenze emerse da I numeri del Cancro in Italia 2016, l’ultimo report dell’AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, e dell’AIRTUM, Associazione Italiana Registri Tumori.

Nel 2016 le italiane colpite da tumore sono 176.200 (168.900 nel 2015). Per gli uomini le nuove diagnosi sono 189.600: erano 194.400 nel 2015. Globalmente per donne e uomini, la neoplasia più frequente è quella del colon-retto (52mila), seguita da seno, polmone, prostata e vescica.

Tumore alla prostata il più frequente negli over 50

Oltre al genere anche l’età è una variabile importante per valutare l’incidenza del cancro. Se nei maschi giovani il tumore più frequente è rappresentato dal cancro del testicolo, raro negli anziani, dopo i 50 anni, invece, il tumore più frequente diventa quello della prostata.

(Per approfondire leggi qui: Tumore alla prostata, ecco quanto pesa aver avuto un caso in famiglia)

Tra le donne si riscontra invece una tendenza più omogenea: il tumore al seno rappresenta la neoplasia più frequente in tutte le classi di età, sebbene con percentuali diverse (41% dei tumori nelle donne giovani, 21% nelle molto anziane). Per il 2016 sono stimate 50mila nuove diagnosi di tumore al seno, in aumento rispetto al 2015 (erano 48mila).

Il tumore al seno resta anche quello con più alta mortalità tra le donne mentre fra gli uomini il “big killer” è il tumore polmonare. I dati dell’ISTAT indicano per il 2013 (ultimo anno disponibile) oltre 176mila decessi attribuibili a tumore, più tra gli uomini (98.833) che tra le donne (77.384), mille in meno rispetto al 2012. Complessivamente, i tumori rappresentano la seconda causa di decessi dopo le malattie cardiovascolari.

Per alcune forme di tumore in Italia la sopravvivenza è maggiore che in Europa

Dal rapporto AIOM-AIRTUM emergono dati incoraggianti. La sopravvivenza dei malati oncologici è allineata ai valori europei e per alcune forme di tumore, ad esempio stomaco, colon, retto, seno è superiore. Anche il valore della prevalenza, ovvero il numero dei pazienti viventi con una storia di cancro è in aumento: dai 2 milioni e 244mila del 2006 si è arrivati a più di 3 milioni nel 2016. In altre parole chi ha ricevuto una diagnosi di tumore vive più anni rispetto a quanto succedesse in passato.

(Per approfondire leggi qui: Tumore al seno, mangiare tanta frutta da adolescenti abbassa il rischio?)

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per i tumori più frequenti (seno e prostata) sfiora il 90% e la mortalità è in calo: a cosa attribuire il merito? «Sono i risultati delle politiche di prevenzione che nel tempo hanno cercato di correggere abitudini scorrette nella popolazione, dalla lotta alla sedentarietà alla promozione di diete più equilibrate alle politiche anti-fumo», risponde la dottoressa Lorenza Rimassa, vice responsabile dell’UO di Oncologia Medica dell’Istituto Clinico Humanitas.

«Oltre alla prevenzione primaria – conclude la specialista – il merito deve essere attribuito anche alla prevenzione secondaria, che comprende i programmi di screening su base nazionale e che ha portato a definire diagnosi sempre più precoci. Infine il merito è anche delle terapie e dei trattamenti oncologici che negli anni sono diventati più efficaci».

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