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Niente mensa ma “schiscetta” a scuola: con cosa riempirla?

26/09/2016

Quaderni, libri e “schiscetta”. Ormai è via libera al pranzo da consumare a scuola ma preparato a casa dopo la decisione del tribunale di Torino che, di fatto, autorizza chiunque a non usufruire dei servizi delle mense scolastiche e a consumare quello che preferisce.

Il ministero dell’Istruzione aveva presentato un reclamo contro l’ordinanza che, in un primo momento, aveva riconosciuto la facoltà di consumare il pranzo preparato dai genitori – o da chi per loro – negli stessi locali in cui venivano serviti i pasti “comunali”. “Diritto al panino” per tutti, dunque, non solo per le 58 famiglie piemontesi che hanno vinto la causa, almeno fino all’ultimo, definitivo, grado di giudizio.

Sicuramente poter decidere cosa mettere nello zaino dei bambini per il pasto di mezzogiorno permette un maggior controllo della sua alimentazione, come se i figli mangiassero sempre a casa. E così si potrà pensare anche alla cena, incastrando le pietanze all’insegna della varietà alla luce di ciò che si è dato al bambino per pranzo.

Con il pranzo da casa è più facile programmare per i genitori i pasti della settimana?

«Dare una corretta alimentazione ai bambini è un compito arduo per i genitori, soprattutto quando è necessario organizzare i pasti serali dell’intera famiglia tenendo conto di quelli proposti in mensa, soprattutto se si hanno più figli che frequentano scuole diverse. Con il pranzo portato da casa la programmazione alimentare famigliare può essere più semplice ed è anche possibile controllare quanto viene effettivamente consumato in base a quello che resta nella lunch box», risponde la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Sonno, i bambini tornano a scuola: 6 consigli per dormire bene)

«Indubbiamente – continua – è una scelta più laboriosa per un genitore che lavora e che inevitabilmente deve preparare, oltre alla cena, anche il pasto per il giorno dopo di tutti i componenti della famiglia».

Ma con cosa sarebbe indicato riempire il porta-pranzo? Menù o piatti unici?

«Sia per la praticità che per l’equilibrio i piatti unici sono sicuramente vincenti, una base di cereali, scegliendo tra pasta, riso e, se piacciono, anche orzo, farro e altri cereali minori con sughetti a base di verdure, ragù di carne, legumi. Un’altra possibilità è inserire nella lunch box dei secondi piatti, scegliendo tra una frittata preparata con le verdure, oppure delle polpette di carne accompagnate da verdura e pane o cracker. Anche un panino o tramezzino preparato con pane, prosciutto crudo o cotto senza conservanti e verdure di contorno può essere una valida alternativa ogni tanto».

(Per approfondire leggi qui: Solo per 1 mamma su 4 l’alimentazione dei figli è adeguata)

Spesso non si può garantire che il piatto sia consumato caldo, come fare?

«Se non c’è la possibilità di scaldare le pietanze bisogna pensare a pasti che sono gradevoli anche se consumati freddi. Ad esempio insalate di pasta o riso, frittate, polpette, verdure e tramezzini non necessitano di essere scaldati», risponde la dottoressa.

Una cosa che non dovrebbe mai mancare nella “schiscetta” di un bambino?

«Le verdure, anche se piacciono poco ai bambini. Il trucco è quello di nasconderle nei loro alimenti preferiti, ad esempio inserendole nelle varie preparazioni o preparando torte o “muffin” salati che possono essere usati come piatto unico. Anche la frutta deve essere presente, a fine pasto o come merenda. Bisognerebbe anche allestire la lunch box con un po’ di fantasia, usando alimenti di diversi colori e accostandoli in maniera simpatica per stimolare l’appetito del bambino e l’accettazione anche dei cibi più sani», conclude la dottoressa.

(Per approfondire leggi qui: Verdure, quattro consigli per farle mangiare ai bambini)

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