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Ordinare in anticipo il pranzo fa consumare meno calorie?

17/09/2016

La fame gioca brutti scherzi: può anche spingerci a scegliere pasti più calorici. Quale l’antidoto? Ordinare il pranzo almeno un’ora prima di mangiare. Così potremmo consumare pasti più leggeri. L’indicazione arriva da una ricerca realizzata dalla University of Pennsylvania e dalla Carnegie Mellon University (Stati Uniti) e pubblicata su Journal of Marketing Research.

La ricerca racchiude i risultati di tre diversi studi che giungono a conclusioni simili: la fame e l’orario in cui si sceglie cosa mangiare orientano in modo determinante le scelte alimentari. Le persone scelgono pasti molto calorici quando ordinano subito prima di mangiare e pasti con meno calorie se ordinano in anticipo, almeno un’ora prima di mettere qualcosa tra i denti.

(Per approfondire leggi qui: Non conta solo “cosa” ma anche “quando” si mangia?)

Nei primi due studi i ricercatori hanno esaminato gli ordini online per il pranzo effettuati da 690 impiegati e diretti alla mensa aziendale. Nel primo caso gli impiegati potevano ordinare in mattinata e ritirare tra le 11 e le 14; nel secondo caso è stato invece chiesto di ordinare prima delle 10 o dopo le 11. È emerso che, per ogni ora di ritardo tra l’ordine e la consegna del pasto, il pranzo era più leggero in media di circa 38 calorie per il primo gruppo di impiegati; per il secondo gruppo, invece, ordinare il pranzo con poco anticipo (più o meno 40 minuti) significava introdurre più calorie (598 rispetto a 568).

Il terzo studio, infine, è stato condotto su 195 studenti universitari. A questi è stato chiesto di scegliere tra le offerte di un catering prima o dopo la lezione (il pranzo sarebbe stato consegnato subito dopo la lezione). In questo caso l’apporto calorico variava in modo ancora più marcato: circa 100 calorie di differenza tra chi ordinava prima di prendere posto in aula e chi dopo.

Sono corrette le indicazioni dello studio? Pensare per tempo ai pasti può indirizzarci verso un regime alimentare più sano ed equilibrato? L’abbiamo chiesto alla dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista in Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care.

(Per approfondire leggi qui: Lo sai che il fast food nella pausa pranzo rallenta la concentrazione sul lavoro?)

«Certamente – risponde. Pianificare con anticipo cosa mangiare può aiutare a nutrirsi in modo più sano senza eccedere in calorie. Pianificare permette di sapere in anticipo cosa si mangerà e in che quantità. La pianificazione può e deve essere fatta in un momento di “lucida consapevolezza”, utile per poter trasformare le intenzioni in azioni. Il cambiamento psicologico, anche nell’approccio col cibo avviene, infatti, in due passaggi. Da una parte la riflessione, che permette la comprensione dei nostri pensieri e delle nostre emozioni: capire cosa abbiamo il piacere di mangiare nella consapevolezza di una scelta nutrizionale corretta. Dall’altra l’azione, che avviene semplicemente nel mangiare ciò che è stato precedentemente scelto a “mente fredda”».

Consiglierebbe di compilare una sorta di “diario della settimana” per variare al meglio i pasti?

«Il diario alimentare è un potente strumento di aiuto nel percorso di cambiamento di approccio al cibo consentendo a ciascuno di diventare parte attiva delle proprie abitudini alimentari. Nello specifico, pianificare in precedenza il menù settimanale permette di assumere le giuste calorie senza andare incontro a squilibri nutrizionali. Non solo, ma facilita la riduzione delle abbuffate aiutando a ripristinare i segnali biologici di fame e sazietà», conclude la dottoressa Macorsini.

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