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Volere volare, ma senza jet lag

22/12/2016

C’è chi lo chiama “mal di fuso”, chi preferisce terminologie scientifiche quali disiritmia, discronia o disincronosi. Sono numerosi i nomi, ma il disturbo è unico, il jet lag.

Ci riferiamo a quel malessere che caratterizza i giorni immediatamente successivi ad un volo di molte ore. Attraversare diversi fusi orari, infatti, può portare ad un’alterazione dei cicli circadiani, ossia quel ritmo biologico che regola il nostro organismo, scandendo naturalmente il tempo di riposo. Spie del disturbo sono mal di testa, stanchezza e, a volte, anche difficoltà di parola, vista offuscata, bocca secca, movimenti muscolari involontari. Un cambio di fuso sporadico non è di per sé pericoloso: ben diverso, il caso in cui le interruzioni siano continue: ciò potrebbe causare, sulla distanza, disturbi rilevanti come malattie metaboliche e disturbi cardiovascolari. La regolarità nell’alternanza di veglia e riposo, con cadenze e orari fissi, aiuta, infatti, il cuore a filtrare gli ormoni dello stress, riposarsi e rigenerarsi per le fatiche del giorno successivo.

(Per approfondire leggi qui: “Sindrome da jet lag, riduci i sintomi se l’idratazione è buona già in viaggio”, vero o falso?)

Di recente, presso la Texas AeM University sono stati condotti studi che hanno prodotto risultati interessanti per meglio conoscere i meccanismi alla base di questo disturbo e approntare, di conseguenza, strategie e rimedi. La ricerca statunitense ha evidenziato come non è tanto la quantità di tempo trascorso nella fusoliera di un aereo a incidere sul successivo jet lag bensì la direzione: sembra, infatti, che viaggiando in direzione Ovest, la spossatezza del cambio di ora sia meno sensibile e venga superata in un arco di tempo inferiore rispetto ad uno spostamento ad Oriente. Consapevoli di ciò, quando ci si appresta a viaggiare, oltre a predisporre la valigia con tutto il necessario, ci sono pochi accorgimenti che, se applicati, potrebbero contrastare il temuto jet lag.

Guida alla partenza

  • A 4-5 giorni dalla partenza si potrebbe iniziare a modificare gradualmente (di un’ora al giorno circa), le proprie abitudini per avvicinarle a quelle che si avranno nel luogo di destinazione
  • A dispetto di quanto si può pensare, i sonniferi non aiutano ma confondono ulteriormente l’organismo
  • In volo è sconsigliato consumare alcol o bevande a base di caffeina che, già naturalmente, disturbano i nostri ritmi di sonno e veglia.
  • Potete essere stanchi, affaticati, e spossati, ma non dormite! Stringete i denti e concedetevi un sonno ristoratore solo quando sarà sera nel luogo di vacanza
  • Cura alla melatonina. L’assunzione di integratori a base di questo ormone possono essere ottimi alleati contro il fuso orario, prima, durante e dopo il ritorno a casa. Unica avvertenza: la dose giornaliera deve essere assunta in coincidenza con le ore serali della destinazione.

(Per approfondire leggi qui: Insonnia, 7 cattive abitudini che è meglio tralasciare)

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