Che ruolo gioca il sistema immunitario nell’invecchiamento? L’immunità innata è importante per garantire un invecchiamento in salute? Sono questi gli aspetti al centro del progetto di ricerca biennale finanziato da Fondazione Cariplo e coordinato dal professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University.

Al progetto di ricerca, dal titolo “Humoral innate immunity in the regulation of tissue repair and metabolism in aging”, parteciperanno anche il professor Alberico Catapano del Dipartimento di Farmacologia e Scienze Biomolecolari dell’Università di Milano e il professor Claudio Franceschi dell’Istituto di Scienze Neurologiche IRCCS dell’Ospedale Bellaria di Bologna. L’obiettivo finale degli studi è evidenziare i presupposti per un invecchiamento in buona salute, portando allo sviluppo di nuovi approcci relativi a prognosi e terapie.

Il progetto sostenuto dalla fondazione è significativo anche alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione. La Commissione europea ha stimato per il 2060 che circa 1 europeo su 3 avrà almeno 65 anni. L’ultimo rapporto Osservasalute ha dato il ritratto di un’Italia sempre più vecchia: oltre 1 italiano su 5 ha più di 65 anni, con la quota di ultracentenari sempre più estesa. L’effetto sarà l’aumento dell’incidenza di malattie tipiche della terza età, da quelle cardiovascolari a quelle neurodegenerative a quelle del metabolismo.

(Per approfondire leggi qui: Italia male in prevenzione. Per la prima volta scende l’aspettativa di vita)

Immunità e terza età, importante anche sul piano dei vaccini

Con l’avanzare degli anni anche il sistema immunitario invecchia e la protezione che garantisce all’organismo contro gli agenti patogeni si riduce. È la cosiddetta immunosenescenza, responsabile della maggiore suscettibilità alle infezioni e dell’alterazione della risposta infiammatoria tipiche delle persone anziane. L’invecchiamento del sistema immunitario è rilevante anche sul piano delle vaccinazioni nella terza età.

Protagonista del progetto di ricerca sarà la proteina PTX3, prodotta dall’organismo a seguito di uno stimolo infiammatorio e coinvolta nelle difese immunitarie contro le infezioni agendo come una sorta di antenato degli anticorpi. Il ruolo di questa proteina sarà analizzato in condizioni associate all’invecchiamento come la difesa dalle infezioni e le alterazioni metaboliche connesse all’obesità. Si cercherà inoltre di identificare il profilo genetico associato a invecchiamento e benessere. La pentraxina lunga PTX3 è stata identificata dal professor Alberto Mantovani e dal suo team agli inizi degli anni ’90.

(Per approfondire leggi qui: PTX3, un freno all’infiammazione)