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Aifa: comprare farmaci online da fonti non sicure? Ecco i rischi

25/05/2016

Pillole per migliorare le prestazioni sessuali, farmaci dimagranti “miracolosi”, anabolizzanti e antidepressivi. Sono questi i medicinali che più spesso vengono acquistati online da canali non sicuri. Assumerli nasconde dei rischi di cui non tutti sono consapevoli. Per questo motivo l’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco ha deciso di scendere in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica su un acquisto consapevole dei farmaci online.

“La percezione dei rischi legati all’acquisto online di medicinali da fonti non sicure come i siti Internet non autorizzati è ancora largamente insufficiente nel nostro Paese. Lo dimostrano casi recenti come quello della morte di un giovane culturista di Foggia, dovuta, secondo le prime ricostruzioni, all’assunzione di una sostanza anabolizzante illegale. Ma esistono molti altri casi di effetti collaterali letali, riconducibili a farmaci acquistati da canali illegali”, ha detto Luca Pani, direttore generale dell’Aifa.

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L’agenzia ha messo a punto una campagna di comunicazione nell’ambito di un progetto europeo chiamato “Fakeshare” per il contrasto alla distribuzione illegale di farmaci.

Solo lo 0,6% dell’offerta di farmaci sul web è legale

Degli effetti collaterali, anche letali, dei farmaci comprati su Internet manca una chiara percezione. “Da una ricerca realizzata da Aifa e Sapienza è emerso che la percentuale di persone che si dichiarano favorevoli all’acquisto di farmaci attraverso canali Internet è elevata (40,74%). Si tratta di un dato su cui riflettere, specie se consideriamo che solo lo 0,6% dell’offerta di farmaci sul web è legale”, ha aggiunto il direttore dell’Ufficio Qualità dei Prodotti e Contraffazione Aifa, Domenico Di Giorgio.

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L’Aifa ha anche presentato i dati di un’indagine condotta in Italia nel 2015 sull’acquisto di farmaci online. Oltre il 73% del campione afferma di essere consapevole della diffusa abitudine di acquistare farmaci online e di esserne venuto a conoscenza principalmente attraverso i canali web. Nel 13% dei casi è capitato anche di acquistare medicine online attraverso i social come Facebook e Twitter.

“La recente regolamentazione della vendita online di medicinali senza obbligo di prescrizione – ricorda Pani – rappresenta un cambiamento significativo, che istituzioni come ministero della Salute e Aifa hanno il dovere di accompagnare attraverso iniziative educative e di sensibilizzazione come questa”.

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