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Zika, Europa e Italia al sicuro: senza zanzare non c’è virus

08/02/2016

L’infezione da Zika virus è la nuova emergenza sanitaria internazionale. Ma più che per l’infezione in sé è per i casi di microcefalia e complicanze alle quali è associata, che il virus preoccupa. Al punto da spingere le autorità internazionali a sconsigliare a particolari categorie di persone di entrare nei Paesi colpiti. Le dimensioni dell’epidemia stanno crescendo anche per le nuove evidenze sui diversi modi di trasmissione del virus, ma il problema resta limitato al continente americano, come spiega il dottor Michele Lagioia, direttore sanitario di Presidio dell’ospedale Humanitas.

«L’epidemia da virus Zika è circoscritta alla presenza del vettore specifico del virus ovvero le zanzare Aedes Aegypti. Se non ci sono queste zanzare dove il virus compie parte del suo ciclo vitale, è improbabile pensare a una sua diffusione», spiega lo specialista.

(Per approfondire leggi qui: Virus Zika, vera pandemia o psicosi?)

Il virus Zika può essere trasmesso anche per via sessuale

Oltre al morso delle zanzare sono stati identificati altri due possibili modi di trasmissione del virus Zika: attraverso il sangue e per via sessuale. Il caso del presunto contagio di una persona in Texas, negli Stati Uniti, infetta sessualmente da una persona tornata dall’America Latina, ha spinto le autorità sanitarie americane a pensare a nuove raccomandazioni. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno invitato le donne in gravidanza a intrattenere rapporti sessuali protetti con persone che vivono o abbiano vissuto nel continente latinoamericano.

Anche il servizio sanitario inglese, sebbene abbia riconosciuto che la trasmissione del virus per via sessuale sia bassa, ha comunque raccomandato l’uso del preservativo ai partner di donne gravide, o che potrebbero diventarlo, che siano ritornati dai Paesi interessati dall’epidemia. Una precauzione valida per 28 giorni dal ritorno in patria se non si presentano i sintomi e dopo 6 mesi in caso di infezione da virus Zika.

(Per approfondire leggi qui: Virus Zika, diffusione “esplosiva”. Le raccomandazioni del ministero)

Virus Zika identificato per la prima volta nel 1947

Le autorità nazionali e internazionali hanno sconsigliato a particolari categorie di persone di viaggiare negli oltre 20 Paesi in cui il virus Zika è diffuso: «Il ministero della Salute ha consigliato alle donne in gravidanza, e a quelle che stanno cercando di rimanere incinte, di differire i viaggi verso queste zone. Lo stesso avviso è stato rivolto ai soggetti con immunodeficienza o gravi malattie croniche o, quantomeno, di valutare attentamente con il proprio medico l’ipotesi di affrontare il viaggio».

Pur essendo un virus con una breve storia alle spalle (è stato identificato nel 1947) non è la prima volta che lo Zika abbia colpito. «È successo altre volte ma i focolai erano limitati per numero di casi e per diffusione geografica. In questo caso l’allarme è stato lanciato per l’incrocio tra infezione da virus Zika e i casi di microcefalia e Sindrome di Guillain-Barré in America Latina, due condizioni generalmente con una prevalenza inferiore».

Proprio il sospetto che queste malformazioni congenite e queste complicanze siano dovute al virus Zika ha fatto intervenire l’Organizzazione mondiale della Sanità. «É un bene che le autorità siano intervenute tempestivamente. Così si potrà monitorare meglio l’evoluzione dell’epidemia, si potranno raccogliere dati utili anche per preparare tutti i presidi sanitari mondiali a trattare (e comunicare) eventuali contagi da virus Zika, un’infezione di per sé poco grave», conclude il dottor Lagioia.

(Per approfondire leggi qui: Virus Zika, Oms: ecco i consigli di prevenzione)

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