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Caffè, ecco i suoi effetti: 3-5 tazzine al giorno fanno vivere di più

19/11/2015

Bere caffè abbasserebbe il rischio di morte prematura. Una buona notizia per i consumatori di caffè arriva dall’università di Harvard (Stati Uniti): un team di ricercatori ha condotto uno studio che dimostra la riduzione del rischio di morire prematuramente rispetto a chi ne prende meno o per nulla. Ma quanto caffè bisognerebbe bere per beneficiare di questi effetti? Circa 3-5 tazzine al giorno.

I ricercatori hanno preso in esame i dati derivati dal monitoraggio dello stato di salute di circa 160mila donne e 40mila uomini eseguita per 30 anni. Per misurare il consumo di caffè i partecipanti hanno compilato dei questionari sulle loro abitudini alimentari ogni 4 anni.

I benefici maggiori riguardavano chi quotidianamente beveva 3-5 tazzine di caffè e non fumava: il rischio di morte prematura era risultato inferiore dell’8-15%.

Effetti protettivi del caffè anche se decaffeinato

Buone notizie anche per chi consuma caffè decaffeinato: il suo effetto protettivo rimarrebbe anche in assenza di caffeina. 3-5 tazzine al giorno ridurrebbe l’incidenza di morti premature dovute a diabete di tipo 2, malattie neurologiche come il Parkinson e le malattie cardiovascolari.

Sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti per comprendere meglio il meccanismo biologico alla base di questo effetto protettivo, gli scienziati dicono comunque che il caffè contiene sostanze bio-attive che riducono la resistenza all’insulina e le infiammazioni, antiossidanti e magnesio. Dalla ricerca deriva una semplice conclusione: “Che il caffè può far parte di una dieta sana”, sottoscrivono i suoi autori.

La ricerca pubblicata su Circulation è solo l’ultima delle tante ricerche che hanno dimostrato gli effetti protettivi del caffè sulla salute. Pochi mesi fa uno studio italiano condotto in collaborazione con l’Istituto superiore della Sanità aveva concluso che il caffè può ridurre il rischio di deterioramento cognitivo lieve. «Sono circa 15 anni che circola l’idea di un effetto protettivo del caffè contro il rischio di sviluppare demenza. E si è discusso a lungo se sia la caffeina la responsabile di questo fenomeno», spiega il professor Alberto Albanese, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia I dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Alzheimer, dal caffè un aiuto contro demenza e declino cognitivo?)

Il caffè ha effetti benefici anche sul fegato

Tra gli altri effetti del caffè la ricerca ha documentato i benefici che il suo consumo avrebbe sul fegato riducendo la presenza di enzimi epatici anormali: «Altre pubblicazioni su modelli animali e studi epidemiologici hanno già dimostrato da anni il potere protettivo del caffè nei confronti dello sviluppo della steatosi epatica non alcolica», aggiunge il dottor Giovanni Covini, epatologo e responsabile Ambulatori Check-Up di Humanitas.  

(Per approfondire leggi qui: Il caffè fa bene al fegato?)

Ma quando si parla di caffè un aspetto fondamentale è quello delle dosi: il consumo eccessivo di caffè è infatti rischioso e può causare, tra l’altro, insonnia e agitazione.

(Per approfondire leggi qui: Caffeina, i rischi per chi eccede)

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