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Fumo, la prevenzione si fa mostra in Humanitas

06/10/2015

Il fumo è una brutta abitudine che dev’essere abbandonata o per nulla presa. Chi non fuma, o smette di fumare, è più felice: la sua salute lo ringrazierà. No Smoking Be Happy è il titolo della mostra ideata e realizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi che ieri ha aperto i battenti nell’ospedale Humanitas. Sarà possibile visitarla fino al 16 ottobre.

No Smoking Be Happy è una mostra itinerante con cui la fondazione vuole promuovere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i più giovani all’importanza della disassuefazione dal fumo di sigaretta. Dal 2008 la mostra è stata allestita in diverse città in tutta Italia ed è stata già vista da oltre 50mila studenti. In questi giorni la tappa a Humanitas, al primo piano della struttura sanitaria, dove i visitatori potranno usufruire di un servizio in più. Nell’ospedale è infatti attivo un Centro Antifumo coordinato dalla dottoressa Licia Siracusano che metterà a disposizione la sua esperienza per tutti coloro che visiteranno la mostra. Il Centro Antifumo si rivolge a chi vuol smettere di fumare offrendo loro percorsi personalizzati.

(Per approfondire leggi qui: Fumo, al via la nuova campagna del ministero della Salute)

La mostra presenta un percorso ricco di composizioni: pannelli illustrativi, video, installazioni multimediali e tridimensionali. A guidare i visitatori un animatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, pronto ad accogliere le scolaresche nei giorni feriali.

La mostra è indirizzata a tutti i cittadini, in particolare ai più giovani. La prevenzione non ha età e dunque deve partire da prima dell’adolescenza, da prima che i ragazzi possano pensare di accendere la prima sigaretta. Secondo il Rapporto fumo Ossfad-Iss 2014, in Italia il 13% dei fumatori ha iniziato prima dei 15 anni e ben il 46% tra i 15 e i 17.

(Per approfondire leggi qui: Fumo, la prima sigaretta arriva se scuola e famiglia sono assenti)

«La prevenzione è nelle mani di ognuno. E la lotta al fumo costituisce un tassello fondamentale. Esistono prove scientifiche che lo stile di vita incide profondamente sulla salute: fumo, alimentazione scorretta, abuso di alcol e scarsa attività fisica costituiscono fattori di rischio per numerose malattie, fra cui quelle cardiache, ictus, cancro, diabete, ipertensione, obesità, osteoporosi», spiega il professor Armando Santoro, direttore di Humanitas Cancer Center e docente di Humanitas University.

«In particolare per quanto riguarda il cancro, se tutti adottassero uno stile di vita corretto si potrebbe evitare la comparsa di circa un caso di tumore su tre. Humanitas Cancer Center è da sempre impegnato su questo fronte, anche con iniziative come la campagna “Chi non fuma è a colori” e la mostra Smok-Ink. Siamo quindi lieti di ospitare questa mostra di successo», conclude il professor Santoro.

(Per approfondire leggi qui: Smok-Ink, niente fumo e tanto arrosto)

 

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