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Legionellosi, per prevenire il contagio attenzione agli impianti idrici

01/09/2015

La legionellosi è una malattia infettiva polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. La legionellosi può manifestarsi come “malattia del legionario”, che include anche una forma più acuta di polmonite, o come “febbre Pontiac”, meno grave. I sintomi della legionellosi sono un malessere generale, mal di testa, brividi e febbre, ma anche dolori muscolari tosse secca, dolori al torace e, a volte, anche diarrea.

Come avviene il contagio? «Considerato che la legionella è un batterio che cresce in ambienti umidi, le fonti principali di contaminazione sono tutti gli impianti di erogazione e distribuzione dell’acqua. Il contagio nella fattispecie avviene respirando le goccioline d’acqua diffuse da docce, rubinetti e condizionatori. In particolare le possibilità di contagio aumentano nei casi in cui viene utilizzata acqua calda, dato che questo microrganismo si sviluppa e replica a temperature al di sopra dei 25 gradi», risponde il dottor Michele Ciccarelli, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’ospedale Humanitas.

Prevenire il contagio della legionella con il controllo periodico dei rubinetti di casa

Per questi motivi la prevenzione viene fatta con la corretta progettazione e manutenzione degli impianti idrici: «La si può fare a livello condominiale e comunale anche con un controllo microbiologico delle acque e con eventuali interventi che possano inibire la formazione di batteri e microrganismi come la legionella. In termini di prevenzione “personale” sarebbe il caso di provvedere con attenzione e periodicità alla manutenzione dei rubinetti e degli erogatori di casa e giardino, attraverso la sostituzione dei filtri, stessa cosa per gli impianti di riscaldamento. E’ raccomandabile – prosegue lo specialista – non utilizzare inoltre acqua di rubinetto per gli apparecchi di aerosolterapia e ossigenoterapia».

Tra i soggetti più a rischio legionellosi fumatori, pazienti con patologie croniche

La legionellosi colpisce soprattutto soggetti al di sopra dei 50 anni. Ci sono alcune condizioni che aumentano il rischio: «Innanzitutto l’età avanzata è già un fattore di rischio, a cui va ad aggiungersi il sesso e, considerato che in generale tutte le patologie infettive che interessano l’apparato respiratorio hanno un’incidenza maggiore sui maschi, sia per quanto riguarda il dato numerico che in termini di aggressività, gli uomini sicuramente sono dei bersagli facili per la legionella. Tra i soggetti più a rischio, inoltre, ci sono i fumatori, chi fa abuso di alcolici, e i pazienti affetti da patologie croniche come diabete mellito, insufficienza renale o patologie respiratorie croniche. Inoltre un’altra delle categorie più esposte è quella dei soggetti con deficit della risposta immunitaria, a cui si aggiungono quelli che assumono terapie immunosoppressive».

Nel 2013 tra i 28 paesi membri dell’Unione Europea e la Norvegia sono stati registrati 5851 casi di legionellosi. In sei Stati, tra cui l’Italia, con Spagna, Francia, Germania, Olanda e Regno Unito, si è concentrato l’83% dei casi. 7 infezioni su 10 sono state acquisite a livello comunitario, poco meno del 20% erano invece associate a viaggi (Fonte dati: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).

  

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