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Fumo, un enzima “mangia nicotina” per una nuova terapia anti-tabacco?

01/09/2015

Smettere di fumare grazie a un enzima che si nutre di nicotina? Per un gruppo di ricercatori del The Scripps Research Institute (Stati Uniti) questa potrebbe essere la terapia del futuro per aiutare i tabagisti a chiudere definitivamente con il fumo. In una ricerca pubblicata sul Journal of the American Chemical Society i ricercatori illustrano le proprietà di un particolare enzima.

L’enzima, che può essere ricreato in laboratorio, impedirebbe alla nicotina di raggiungere il cervello e, dunque, di azionare il meccanismo di ricompensa tipico della dipendenza da nicotina. Questo enzima è stato individuato in un batterio del terreno di coltivazione del tabacco che consuma nicotina “trasformandola” in carbonio e azoto. Il batterio Pseudomonas putida sfrutta proprio questo enzima per “mangiare la nicotina”, come un piccolo Pac Man, hanno detto gli scienziati.

L’enzima mangia la nicotina “come una sorta di Pac Man”

Una volta individuato, l’enzima è stato usato per dei test in laboratorio su modelli sperimentali. È stato aggiunto a del siero, un componente del sangue, nel quale era stata iniettata una quantità di nicotina pari a quella contenuta in una sigaretta. Ebbene, l’enzima è stato in grado di ridurre il tempo di permanenza della nicotina nel sangue. Il livello di nicotina si è dimezzato in 9-15 minuti, un tempo record rispetto alle usuali 2-3 ore.

Non sono stati rilevati sottoprodotti tossici dell’enzima. Tuttavia, affinché possano salire le sue quotazioni come candidato per diventare farmaco, sono necessari ulteriori approfondimenti per rimuovere le tracce della sua origine batterica e ridurre la possibilità che inneschi una reazione immunitaria.

Cosa suggerisce questa ricerca sull’enzima “mangia nicotina”?

«Il principio di base è molto interessante, anche in una possibile futura chiave terapeutica, ma siamo ancora lontani dalla sperimentazione, come rilevano gli stessi ricercatori», dice il professor Armando Santoro, direttore del Cancer Center dell’ospedale Humanitas e docente di Humanitas University.

«Un enzima in grado di distruggere la nicotina prima che questa raggiunga i recettori del sistema nervoso è un importante dato di ricerca. In questo modo si potrebbe ridurre la dipendenza da una sostanza che dà assuefazione. Il principio della dipendenza è l’ostacolo principale che chi vuol smettere di fumare deve superare e che spiega, in moltissimi casi, il fallimento delle terapie per chiudere definitivamente con il tabacco», conclude il professore (Per approfondire leggi qui: Fumo, ansia da astinenza: la risposta è nel cervello)

 

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