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Doppio trapianto di mani, il primo su un bambino di 8 anni

31/07/2015

Un doppio trapianto di mani è stato eseguito su un bambino di 8 anni negli Stati Uniti. Come riporta l’ospedale pediatrico di Philadelphia, la struttura in cui il bimbo è stato operato, si tratta del paziente più giovane a ricevere un trapianto di mani bilaterale.

Zion, questo il nome del piccolo paziente, ha perso le mani all’età di due anni per via di un’infezione e di una sepsi. Oltre alle mani, gli sono stati amputati anche i piedi e parte delle gambe, da sotto il ginocchio. Inoltre due anni dopo ha subito un trapianto di rene. Questo particolare lo ha reso un candidato ideale per il doppio trapianto di mani dal momento che Zion stava già seguendo una terapia farmacologica anti-rigetto.

L’ospedale di Philadelphia aveva eseguito lo stesso tipo di operazione nel 2011 ma su una persona adulta. Il doppio trapianto di mani è stata un’operazione molto complessa: nell’arco di 11 ore, come riferisce la stampa americana, hanno lavorato simultaneamente quattro equipe di specialisti. Nell’operazione sono state prima unite le ossa con viti e placche di metallo, poi ripristinata la vascolarizzazione di arterie e vene, poi si sono ricongiunti muscoli, tendini e nervi, prima di suturare la pelle.

Che tipo di operazione è il trapianto di mani?

Nel mondo solo pochi centri sono in grado di eseguire un trapianto di mani. In sé l’operazione è molto dibattuta: non si tratta di trapiantare un organo vitale, non è quindi un intervento salva-vita. Inoltre il trapianto impone una terapia a base di immunosoppressori piuttosto onerosa che comporta anche il rischio infezioni e tumori.

Decidere di intervenire con un trapianto di mani è una scelta da fare con molta ponderazione, soprattutto se si innesta solo una mano. La scelta di eseguire un doppio trapianto si espone a meno critiche. Nel caso del bambino, oltre a questa eventualità, giocava a favore del sì all’intervento anche il fatto che fosse già sottoposto a una terapia anti-rigetto.

Con un trapianto di mano sono importanti anche gli aspetti psicologici

Dopo l’intervento Zion ha seguito un programma di riabilitazione per familiarizzare con le nuove mani e imparare a usarle. L’apprendimento sarà totale vista l’età alla quale ha subito l’amputazione. Sicuramente la giovane età gioca a favore di una migliore integrazione delle mani trapiantate e di uno sviluppo di capacità manuali più esteso. Difficilmente potrà avere una ripresa completa, ma l’obiettivo di questi interventi è restituire autonomia, non consentire ogni tipo di attività. Inoltre, per cominciare, dovrà riconoscere le mani come sue. Non dimentichiamoci infatti degli aspetti psicologici di un intervento del genere. Con la riabilitazione, in ogni caso, il bambino cercherà di imparare a far tutto anche se alcune attività potrebbero essere comunque limitate.

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