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Perché le malattie autoimmuni colpiscono più le donne?

20/07/2015

Le malattie autoimmuni colpiscono nell’80% dei casi le donne. Il rapporto rispetto agli uomini però è variabile: nel caso della sclerodermia o sclerosi sistemica, il rapporto è di 7-8 donne a 1, nel caso del lupus, invece, la frequenza è dieci volte maggiore nelle donne che negli uomini. Sono poche le malattie autoimmuni a prevalenza maschile mentre solo in alcuni casi la frequenza fra i due sessi è simile.

Perché le malattie autoimmuni sono malattie “rosa”?

«I motivi sono diversi. Ad esempio, alla base della predilezione femminile delle malattie autoimmuni può esserci un meccanismo di tipo ormonale», dice il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica di Humanitas e docente all’Università di Milano. «Questa possibile spiegazione trova conferma nel fatto che l’artrite reumatoide ha un andamento favorevole durante la gravidanza. Ancora, il lupus – prosegue l’esperto – è molto più comune nelle donne giovani e in età fertile e può invece riacutizzarsi durante la gestazione».

In che modo gli ormoni sarebbero coinvolti nello sviluppo delle malattie autoimmuni?

«Gli ormoni sessuali sarebbero coinvolti nella risposta immunitaria stimolando i linfociti T e B. La prolattina, ad esempio, è un ormone tipicamente femminile e “immuno-stimolatorio”», risponde il professore.

Un secondo meccanismo è di natura genetica. «Un ruolo decisivo sarebbe svolto in particolare dal cromosoma X, presente con due copie nelle donne e con una negli uomini. Questo cromosoma, infatti, presenta diversi geni direttamente coinvolti nelle risposte immunitarie, ad esempio per i linfociti T regolatori. Un gruppo di ricerca del nostro ospedale – sottolinea il professor Selmi – ha dimostrato come le donne affette da malattie autoimmuni avessero in circolo linfociti che più spesso erano monosomici (ovvero con un solo cromosoma), un fenomeno fisiologico con l’invecchiamento».

Per le malattie autoimmuni, un mix di genetica e fattori ambientali

«A supporto della spiegazione genetica e del ruolo del cromosoma X è sufficiente pensare agli uomini colpiti dalla sindrome di Klinefelter, caratterizzata da un disordine cromosomico, con almeno una duplice copia del cromosoma X e una di quello Y. In questi pazienti c’è un’incidenza elevata di lupus eritematoso sistemico, una malattia autoimmune che, come detto prima, ha una maggiore incidenza tra le donne».

Infine i fattori ambientali, in associazione alla predisposizione genetica. Tra i fattori ambientali scatenanti ci sono l’esposizione ad alcuni agenti infettivi in soggetti predisposti, sostanze come i silicati per la sclerodermia o i raggi ultravioletti, ma anche alcuni farmaci. Alla base delle malattie autoimmuni può esserci dunque un mix di fattori genetici e ambientali, si pensi ai gemelli: «Nei gemelli monozigoti, o gemelli geneticamente identici, se uno dei due ha una malattia autoimmune, l’altro potrebbe averla al massimo nel 50% dei casi», conclude il professore.

Di questo argomento il prof. Selmi ha parlato anche su Assedio Bianco, giornale on line che ha lo scopo di fornire notizie utili a chi soffre di problemi legati al sistema immunitario. Ecco la video intervista:

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