Stai leggendo Grecia, la crisi della sanità pubblica: ospedali in stato di emergenza

Featured

Grecia, la crisi della sanità pubblica: ospedali in stato di emergenza

07/07/2015

La crisi in Grecia la paga anche la sanità. Sedie a rotelle, garze, siringhe, antidolorifici e bendaggi scarseggiano in molti ospedali, qualche farmacista racconta di aver dato medicinali gratis, alcuni medici accettano pazienti non assicurati nelle loro strutture private. In molte città della Grecia la cura delle persone malate è garantita anche grazie all’impegno di medici, infermieri, farmacisti, personale sanitario e semplici volontari che si sono organizzati nelle “cliniche della solidarietà”. A turno i medici prestano gratuitamente la loro attività in queste cliniche alle quali possono accedere tutti. I farmaci arrivano da donazioni o dalle scorte di cittadini che ormai non ne hanno più bisogno. La sanità è stato uno dei settori dell’amministrazione pubblica greca a soffrire maggiormente per la crisi economica. Dall’inizio della crisi, i piani di austerità che la Grecia ha concordato con le istituzioni europee e internazionali hanno pesato sullo stato del servizio sanitario nazionale gravando in ultima istanza sulla salute dei cittadini greci. Aris Sissouras, docente universitario greco e più volte consigliere per la sanità in governi diversi , ha descritto all’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) lo stato di salute della sanità di Atene. Chi ha perso il lavoro, sottolinea il professor Sissouras, ha perso anche l’assicurazione sanitaria. Secondo il primo ministro ellenico Alexis Tsipras sono 2,5 milioni i greci privi di assicurazione. Molti cittadini non si possono più permettere le cure private ed è aumentata la pressione sul servizio sanitario nazionale. Gli accessi in ospedale sono aumentati del 28%, da 1,6 milioni nel 2009 a 2,2 milioni nel 2013, riporta Aris Sissouras.

Con la crisi, forti tagli alla spesa sanitaria in Grecia

Il sistema sanitario è stato però vessato dai tagli di budget negli anni della crisi: negli ospedali comincia a scarseggiare il materiale e il personale sanitario segue molti più pazienti del solito. La spesa sanitaria complessiva è scesa dai quasi 28 miliardi di dollari del 2010 ai 23,7 miliardi del 2013 (fonte dati: Oms). La stessa Commissione europea ha certificato un calo della spesa sanitaria pubblica dal 6,8% del Pil greco al 5% in cinque anni, a partire dal 2010. Anche per la fornitura di farmaci la situazione non è rosea. La Federazione europea delle Industrie e delle Associazioni farmaceutiche (Efpia) ha inviato una lettera al Commissario europeo per la Sanità Vytenis Andriukaitis in cui ha confermato che la fornitura di farmaci proseguirà nelle prossime settimane. La Grecia è debitrice nei confronti delle industrie farmaceutiche associate per oltre un miliardo di euro, come sottolinea la stessa federazione.

Se la Grecia dovesse uscire dall’euro, rischi per la fornitura di farmaci

Nella missiva l’Efpia ha ipotizzato anche i possibili scenari che potrebbero presentarsi in caso di “Grexit”, ovvero di uscita della Grecia dall’Eurozona, con un potenziale contingentamento nella fornitura dei farmaci e un forte aumento dei prezzi dei medicinali. I farmaci sono infatti la seconda maggiore voce di spesa nelle importazioni elleniche dopo l’energia.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita