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Malattia di Lyme scambiata per depressione: è successo ad Avril Lavigne

03/07/2015

Era malattia di Lyme ma i medici credevano che fosse depressione. È quanto ha raccontato la cantante canadese Avril Lavigne in un’intervista rilasciata al programma tv “Good Morning America”. Chi l’ha visitata pensava fosse affetta da depressione invece era un caso di malattia di Lyme, un’infezione batterica trasmessa dalle zecche.

Diversi specialisti avevano pensato che l’interprete canadese fosse affetta da sindrome da affaticamento cronico o da depressione. I sintomi della malattia di Lyme, in effetti, come stanchezza, mal di testa, febbre, somigliano a quelli di altri disturbi. Tuttavia, se non viene curata subito, la patologia può portare allo sviluppo di problemi più seri, come artrite, perdita di memoria, disturbi cardiaci e neurologici.

Nel dicembre del 2012 la cantante ha scoperto di essere affetta dalla malattia di Lyme e ha potuto iniziare a curarla. La via per la guarigione definitiva è ancora lunga, ma adesso Avril Lavigne sostiene di stare molto meglio: “Sono circa a metà strada della cura. Mi accorgo di fare molti progressi e sono certa che guarirò al 100%”.

Nonostante il sollievo, la star ha esternato sentimenti di rabbia nei confronti dei medici che avevano attribuito il suo malessere alla depressione rischiando di aggravare la malattia. “Gli specialisti guardavano i loro computer e mi dicevano che si trattava di «sindrome da stanchezza cronica» – ha raccontato Avril Lavigne –. Oppure: perché non provi ad alzarti e vai a suonare il pianoforte?”.

Alla fine ha trovato un esperto in grado di riconoscere la sindrome. “Quando sei uno specialista, conosci la malattia a 360 gradi e riesci a riconoscerne i sintomi”, ha dichiarato l’artista, che sta finalmente riuscendo a ritrovare la serenità.

Ma cos’è la malattia di Lyme?

A rispondere è la dottoressa Federica Maria Pilar Tordato, infettivologa della Direzione Medico Sanitaria di Humanitas. «È una malattia infettiva causata dal batterio Borrelia, trasmesso all’uomo attraverso la puntura di una zecca. Alcune specie di uccelli e piccoli roditori rappresentano il serbatoio naturale dell’infezione. Questa malattia, osservata in Europa e negli Stati Uniti, è una delle patologie più frequenti trasmesse da zecca. In Italia è particolarmente frequente al Nord (Liguria, Trentino e zona del Carso)».

Quali sono i sintomi della malattia di Lyme?

«L’infezione può essere osservata in fase precoce o tardiva. La fase precoce è caratterizzata da una lesione cutanea localizzata, denominata eritema migrante che compare dopo un periodo di incubazione da 3 a 30 giorni dal morso di zecca. In seguito si possono manifestare lesioni cutanee multiple simili all’eritema migrante ma di dimensioni inferiori e possono comparire febbre, cefalea, sensazione di stanchezza, dolori muscolari, congiuntivite con andamento tipicamente intermittente. Tra le manifestazioni tardive le più frequenti sono quelle a carico dell’apparato osteo-articolare e quelle neurologiche», risponde la specialista.

Come viene diagnosticata la malattia di Lyme?

«La diagnosi si dovrebbe basare sulla presentazione clinica associata al rischio di esposizione a morso di zecca. La conferma può avvalersi di test sierologici specifici eseguiti su indicazione specialistica su un semplice prelievo di sangue. Per quanto riguarda la profilassi non è attualmente disponibile un vaccino; nelle zone endemiche per malattia di Lyme è raccomandato l’impiego di repellenti e abiti lunghi. In caso di puntura di zecca è sempre raccomandato il parere del medico è l’eventuale visita specialistica ove indicato».

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