Eroe romantico di “Vivere”, la soap di Canale 5 arrivata il 12 novembre scorso all’episodio 1.300. Già attore per la tv italiana in varie fiction e con un passato teatrale negli USA: è Edoardo Costa “Bellone” da gossip e rotocalco, e, naturalmente, da calendario. Un calendario, però, realizzato allo scopo di finanziare i progetti di solidarietà legati ai bambini, dal Tibet all’Africa, a cui Edoardo Costa tiene molto. Per sostenere questi progetti ha anche fondato l’Associazione C. I. A. K., Construction Intelligence Association Kids.

In Vivere è Riccardo Moretti, un giornalista, ma al principio della carriera, negli Stati Uniti, ha interpretato anche il ruolo di un chirurgo: quale di queste due professioni ti piacerebbe di più fare nella vita reale?
“Sono tutte e due interessanti. Certo, la professione medica è meravigliosa se pensi che può consentirti di salvare una vita”.

Com’è nella realtà il tuo medico di fiducia?
“E’ anche un amico: deve conoscermi bene, sapere che vita faccio, aver presente le mie abitudini. Credo che qualsiasi diagnosi, cura e prescrizione debba essere personalizzata. E credo che, trovato il medico giusto, sia indispensabile affidarsi a lui: a ciascuno il suo mestiere.”

Che posizione ha la salute nella tua vita frenetica di attore?
“Importantissima. Come si dice banalmente, se non c’è la salute non c’è niente. Ed è proprio così. Io, al primo campanello d’allarme, mi metto subito in azione per chek-up, visite, controlli”.

Questa attenzione alla salute, nella pratica quotidiana, in che cosa si traduce?
“Sto attentissimo: mi metto in allerta anche per piccoli sintomi, faccio prevenzione di routine, mi alleno molto. Fumo, è vero, ma cerco di controllarmi, e, infine, cerco il più possibile di mangiare bene”.

Un’impresa non facile per un attore…
“I ritmi del nostro lavoro sono in effetti assolutamente in contrasto con la ricerca del benessere: pasti e orari irregolari, continue trasferte, passaggi dal freddo al caldo. Devi essere tu a curare il tuo corpo. Così trovo il tempo e il modo per andare in palestra, pratico Yoga, Zen, Arti Marziali, che aiutano a tenere in forma anche lo spirito, a prevenire l’influenza, a imparare ad ascoltare il corpo.
A tavola mangio molto ma con criterio, per esempio sono abituato a consumare tanta frutta e verdura, carne bianca, non troppa pasta e a dissociare carboidrati e proteine. Mangio pochi dolci perché non sono goloso e cerco di limitarmi con fritti e grassi”.

Leggi di salute sui giornali e su Internet?
“Mi incuriosiscono soprattutto gli articoli di psicologia e psicoanalisi e la ricerca scientifica, che seguo e leggo volentieri anche se spesso il linguaggio usato per parlare di medicina e salute non è così semplice e alla portata di tutti. Comunque credo che l’informazione medica sia molto utile alla gente per imparare a prevenire, a riconoscere i sintomi delle malattie, a chiarire dubbi che al medico non si osa chiedere o non se ne ha l’occasione. Certamente non può sostituire il medico, se non per i rimedi più banali”.

Prossimi appuntamenti – non medici – per Edoardo Costa?
“Sto girando, oltre a Vivere, una sit-com (situation comedy, sul genere ‘Casa Vianello’ o ‘Un medico in famiglia’ a Los Angeles. Inoltre ho in programma una serie di mostre e serate a tema per la raccolta di fondi che dovranno servire alla costruzione di lettini in un orfanotrofio in Africa (vedi il sito www.ciakforlife.it)”.

E se ti proponessero di fare di nuovo il medico sul set?
“In un bel film lo farei di corsa, comunque di sicuro valuterei con attenzione la proposta. Sarebbe un peccato perdere un’occasione per approfondire la conoscenza di un mondo, quello medico, che mi affascina e mi attrae molto”.

di Elisabetta Ranieri