Chi entra in ospedale spesso costruisce con loro una relazione speciale. Onnipresenti, gli infermieri sono una delle colonne portanti delle strutture sanitarie per il contributo professionale che offrono e il sostegno ai pazienti. Oggi 12 maggio tutto il mondo li ricorda con la Giornata internazionale dell’Infermiere. L’ospedale Humanitas di Rozzano celebra la ricorrenza con un dolce offerto a tutti coloro che accederanno alla mensa per festeggiare con gli infermieri questa giornata, e con una giornata di studio sui temi dell’assistenza sanitaria il prossimo 25 giugno.
La giornata è in calendario il 12 maggio, giorno della nascita di Florence Nightingale, nata nel 1820 a Firenze e prima ad applicare il metodo scientifico nell’assistenza infermieristica, ed è stata istituita dall’International Council of nurses. Il tema dell’edizione di quest’anno è “Gli infermieri: una forza per cambiare. Per un’assistenza efficace e conveniente”. «È evidente il richiamo all’impegno degli infermieri per la sostenibilità del sistema sanitario internazionale, relativamente ai costi di gestione e alla qualità dei servizi», spiega Rita Patrizia Tomasin, responsabile dei Servizi assistenziali dell’Area clinico-assistenziale di Humanitas.
La professionalizzazione è la chiave per capire come si è evoluta la figura dell’infermiere negli ultimi decenni. «L’evoluzione dura da 50 anni; vent’anni fa c’è stata l’abrogazione del mansionario, ovvero l’elenco dei compiti che spettavano all’infermiere e, di conseguenza, – aggiunge – la definizione di un vero profilo professionale. La categoria si è infine dotata di un codice deontologico che è stato rivisto nel 2009». Ma l’evoluzione non si ferma qui, è continua: «Presto ci sarà il riconoscimento di maggiori responsabilità e dell’esercizio di diverse competenze in stretta connessione con i medici». Una figura specializzata, dunque, ma sempre a fianco del paziente: «Come ha sancito un sondaggio Censis del 2012, oltre il 70% degli intervistati ha visto nell’infermiere una professione di alto valore per il cittadino.
L’infermiere, una professione in divenire
A tutti noi sono chieste competenze tecnico-professionali, un’attenzione crescente alla dimensione relazionale per ottimizzare i servizi delle strutture sanitarie e la capacità di rispondere alle aspettative di cura e tutela dei cittadini», sottolinea Tomasin.
Ma quali sono le qualità che fanno dell’infermiere un infermiere perfetto? «Deve avere ottime conoscenze, sempre consapevole di essere un professionista in divenire. Deve rifuggire la staticità ed essere pronto al cambiamento. La frase di Ralph Waldo Emerson che apre il documento dell’International Council of nurses, rappresenta bene questa idea: “Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia”», conclude la specialista.
Come in tanti altri centri di tutta Italia, anche l’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo celebra questa ricorrenza con un piccolo dono a tutti i suoi infermieri e le persone coinvolte nell’assistenza, oltre 400. «I bisogni dei pazienti variano in base al loro problema, alle circostanze collegate e alle precedenti esperienze. Una della più importanti funzioni dell’infermiere nell’assistenza sanitaria è identificare i bisogni immediati del paziente e intervenire per risolverli – dice Katia Morstabilini, responsabile dei Servizi Assistenziali di Humanitas Gavazzeni – . La Nightingale diceva: “Per ottenere la felicità, dovremmo accertarci di non restare mai senza un obiettivo importante”. Quello del prendersi cura è sicuramente un obiettivo importante per l’infermiere che gli permette, seppur con le tante preoccupazioni del quotidiano, di essere felice. La Giornata internazionale è quindi la festa degli infermieri ma, anche, di tutte le persone coinvolte nell’assistenza, pazienti, medici, tecnici, ausiliari, per celebrare tutti insieme i valori di una professione importante».
