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Il vaccino non causa l’autismo

13/05/2015

Nessuna associazione tra autismo e vaccino trivalente. Questa la conclusione di uno studio condotto negli Stati Uniti da un team di scienziati provenienti da tre diversi centri di ricerca. Dal lavoro, pubblicato su The Journal of American medical association, non è emersa alcuna correlazione tra i disturbi dello spettro autistico e l’inoculazione del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr). Lo studio ha preso in esame oltre 95mila bambini, le cui informazioni sono state desunte da un database sanitario. Tra questi alcuni avevano un fratello o una sorella autistici ed erano dunque esposti a un rischio maggiore. Se sottoposti a vaccino, questo rischio non aumentava.

Tuttavia è emerso che tra i bambini con fratelli autistici i tassi di vaccinazione erano più bassi. In questo gruppo, infatti, il tasso a cinque anni era pari all’86%, mentre negli altri coetanei saliva al 92%. Lo studio quindi conferma una tendenza denunciata da più parti di un calo delle vaccinazioni tra i genitori di bimbi autistici che pensano di proteggere gli altri figli non vaccinandoli. Ancora, tra i bambini che poi effettivamente hanno sviluppato la condizione, il vaccino Mpr non è stato riconosciuto colpevole di alcun incremento di rischio. I dati hanno infine confermato una maggiore incidenza dei disturbi dello spettro autistico fra i bimbi con casi simili in famiglia tra fratelli.

Dai vaccini il più grande contributo alla salute pubblica

«Ammesso che ce ne fosse bisogno, questa ricerca conferma che non esiste alcuna relazione tra vaccini e autismo. Tutto ha avuto origine dopo la pubblicazione di uno studio che si è rivelato essere un clamoroso falso scientifico, come ha evidenziato la stessa rivista su cui è apparso. Il suo autore è stato anche espulso dall’associazione dei medici inglesi», sottolinea il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University.

«I dati della ricerca in oggetto ribadiscono ed estendono quanto già emerso in passato sull’assenza di relazione tra i vaccini e questo disturbo. Tuttavia, persistono opinioni e informazioni non veritiere sulla pericolosità dei vaccini a fronte del fatto che questi sono stati il più grande contributo al benessere della popolazione», conclude il professore.

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