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DNA: conosciamolo meglio

11/05/2015

Alla base di tutto ci sono i cromosomi – le strutture portatrici dei caratteri ereditari della specie – e i geni, localizzati in precise posizioni all’interno dei cromosomi, che costituiscono le unità portatrici dei caratteri ereditari. La trasmissione dei caratteri ereditari è deputata al DNA, la cui esatta sequenza varia da specie a specie. Per indicare il DNA specifico di ogni specie si usa anche parlare di genoma, che caratterizza la specie stessa. Pochi rudimenti di genetica possono aiutarci a capire come funziona la complessa macchina che il nostro organismo rappresenta.

“Il ruolo del DNA nella trasmissione dei caratteri ereditari fu ipotizzato solo nel 1944 – racconta Paolo Vezzoni, Responsabile dei Laboratori di Biotecnologie Mediche dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche -. Nel 1953 i biologi James Dewey Watson e Francis Crick utilizzando esperimenti effettuati dalla collega Rosalind Franklin proposero un modello secondo cui il DNA – ovvero l’acido desossiribonucleico che presiede alla conservazione, trasmissione ed espressione dei caratteri ereditari – fosse composto di due eliche complementari che potevano separarsi e venire ricopiate producendo in tal modo quattro eliche, identiche a due a due a quelle ‘originali’: un tale modello spiegava in maniera potente ma estremamente semplice come una molecola potesse avere in sé il segreto della trasmissione ereditaria. La capacità del DNA di replicare in maniera fedele se stesso spiega anche l’evoluzione”.

A ogni specie il suo genoma

Ogni specie ha un suo specifico DNA o, per meglio dire, “ha un suo particolare genoma, ovvero l’insieme delle informazioni genetiche contenute nei cromosomi delle cellule dell’organismo, diverso da tutte le altre. Tanto più le specie sono simili tra loro, tanto più lo è il loro genoma – continua Vezzoni -. Il genoma dell’Homo sapiens, ad esempio, è uguale per il 98-99% a quello dello scimpanzé, poiché dal nostro antenato comune ci separa solo qualche milione di anni. Tutti i genomi – e quindi tutte le specie – si sono evolute da un unico organismo nell’arco di un percorso complessivo durato miliardi di anni: se noi oggi siamo uomini dipende dal DNA che sta dentro le nostre cellule e che ci caratterizza come tali”.

Il dizionario della ricerca

DNA: è l’insieme dei geni presenti nei cromosomi delle cellule dell’organismo che presiede alla conservazione, trasmissione ed espressione dei caratteri ereditari. E’ composto di due eliche complementari che possono separarsi producendo quattro eliche identiche a due a due a quelle ‘originali’

Genoma: il corredo di geni presenti nei cromosomi delle cellule dell’organismo. Il genoma rappresenta il DNA specifico di ciascuna specie (genoma umano, ad esempio)

Gene: unità ereditaria presente in una posizione definita e fissa di un particolare cromosoma. E’ l’unità portatrice dei caratteri ereditari; può subire modificazioni chimiche o strutturali note come “mutazioni” che possono avvenire spontaneamente oppure per effetto di agenti chimici, fisici o virali (le mutazioni hanno una grandissima importanza biologica in quanto sono alla base delle possibilità di adattamento insite nel processo di selezione naturale e quindi dell’evoluzione delle specie)

Caratteri ereditari: qualsiasi aspetto rilevabile di un organismo che sia almeno in parte trasmesso per via ereditaria

Nelle precedenti puntate:

Nelle prossime puntate:

  • Cosa è un gene?
  • Le malattie genetiche: cosa succede se ad ammalarsi è un gene
  • Le terapie geniche: come si curano i geni malati

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