Dietro ogni libro c’è un messaggio che l’autore vuole far arrivare ai suoi lettori. Spesso un libro dà la forza di reagire ed è in grado ad aiutare a vedere la vita da un’altra angolazione. Lo sa bene Silvano Cabella dirigente Techint, da sempre molto interessato di letteratura e socio fondatore e sostenitore della Banca degli Occhi, prima organizzazione italiana che raccoglie le cornee per il trapianto, che ci parla della sua nuova pubblicazione.

La sua esperienza letteraria ha inizio un anno fa. Di che cosa trattava la pubblicazione?
“Lo scorso anno ho pubblicato presso un editore locale una storia, in parte autobiografica, ambientata nella nostra terra e tra la nostra gente; un racconto di sentimenti, amore, dolore, morte, ma comunque di speranza. Per far rivivere almeno sulla carta affetti perduti per sempre: quasi una religione della memoria. Il libro è stato sponsorizzato da Banca Cassa di Risparmio di Tortona e dall’Unione Italiana Lions Golfisti e i proventi ottenuti dalla pubblicazione sono devoluti alla Banca degli Occhi”.

Il nuovo libro, invece, di cosa parla?
“Questa volta ho raccolto alcune lettere scritte in vent’anni di vita, solo in parte indirizzate a me, organizzate intorno alla figura di una bimba ideale, la figlia che avrei potuto avere. Attraverso la voce di questa bimba prendono via personaggi e situazioni del passato e si descrivono sentimenti e valori spirituali che, nonostante si pensi il contrario, non saranno mai fuori moda. La coscienza, il senso del dovere, la spiritualità dell’uomo sono valori “trasversali”, cristiani prima che umani e viceversa”.

Qual è il messaggio che vuole far arrivare ai lettori?
“Considero questo libro come un documento d’amore, un invito a lottare, sempre, per i propri scopi e i propri ideali, perchè la vita va vissuta e combattuta in ogni momento. Questo in stretta sintesi, il messaggio di “Fiorella“, libro pubblicato e messo in vendita per raccogliere fondi destinati alla Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones dei Lions. Quando per incidenti o malattia la cecità si presenta e viene accettata, pochi sanno che nella maggioranza dei casi si può risolvere questo stato di sofferenza con il trapianto di cornea”.
La Banca degli Occhi è un’iniziativa alla quale i Lions vogliono dare un contributo e Silvano Cabella ha fornito il suo con questo volume scritto per ricordare.
“Nel libro emerge la figura di Flavio attraverso la rappresentazione di coloro che hanno incrociato la sua vita, dando e nello stesso tempo ricevendo molto da lui: in particolare le due donne che ha amato e che ha perso per un destino crudele e la terza che in ultimo ha scelto di essergli compagna. Nella parte finale del volume compare la figura di Gianni, l’uomo a cui Flavio sembra aver passato il testimone e che meglio sembra proseguirne l’opera. Non si tratta di una biografia: è la testimonianza da consegnare alle generazioni future, di un uomo che ha impegnato tutto se stesso in ogni attimo della sua vita”.

Ci sono altri progetti in programma?
“Un romanzo epistolare in corso di pubblicazione da parte della editrice l’Ancora sempre a favore della Banca degli Occhi. Si intitolerà Musotondo e sembra avere come centro di indagine un gruppo di persone, un’entità a più voci che si esprime attraverso le lettere dei protagonisti dalle quali emergono a poco a poco i caratteri, i desideri, le speranze e i drammi di ciascuno. Al termine del percorso epistolare, il lettore si sente arricchito dall’avere incontrato un’esperienza viva, profondamente umana, che pulsa sotto la finzione letteraria del romanzo. Nelle diverse lettere emerge prorompente il legame particolare che unisce i viventi a quelli che non sono più, ma che la memoria e il ricordo hanno reso immortali non solo ai nostri cuori. Musotondo è al tempo stesso un romanzo e un’opera di poesia.

A cura di Lucia Giaculli