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Prevenzione

Smettere di fumare, tutti i benefici

23/04/2015

Smettere di fumare procura molti benefici, anche se i sintomi da astinenza da nicotina e la paura di aumentare di peso (chi smette di fumare spesso sposta sul cibo il desiderio di gratificazione precedentemente saziato dalle sigarette) possono certamente remare contro ogni buon proposito.

Dal punto di vista della salute, i primi effetti benefici iniziano appena 30 minuti dopo aver chiuso con l’ultima sigaretta, con la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca tendono a normalizzarsi. Dopo 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora; dopo 3-9 mesi il miglioramento nella respirazione si fa più marcato, «dopo un anno dimezza il rischio cardiovascolare e lo stesso rischio dopo 5 anni risulta azzerato – afferma Marco Alloisio, Responsabile Chirurgia Toracica dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e presidente della sezione milanese della LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori –. Quanto al tumore al polmone, dopo 10 anni dall’aver spento l’ultima sigaretta il rischio in molti casi torna a essere pari a quello di chi non ha mai fumato».

Il fumo, responsabile di molti tumori

Il fumo, oltre a essere la principale causa del tumore al polmone, è responsabile della maggioranza dei casi di tumore al cavo orale e aumenta il rischio di cancro al seno, alla vescica e vie urinarie e ad altri organi; inoltre favorisce l’insorgenza di molte patologie a carico del cuore, dei vasi sanguigni e dei polmoni. Eppure tra i buoni motivi per smettere di fumare, oltre a quelli strettamente legati allo stato di salute, ce ne sono altri che vale la pena prendere in considerazione.

Tanto per iniziare, spiega l’esperto, è importante smettere di fumare per proteggere non solo la propria salute, ma anche quella di chi ci sta vicino: si calcola che i non fumatori che vivono o lavorano a fianco di un fumatore abbiano il 25% di probabilità in più di ammalarsi di tumore al polmone o di malattie cardiovascolari rispetto a chi non è esposto al fumo passivo. I danni sono ancora maggiori per i più piccoli: i bambini esposti al fumo passivo corrono infatti un rischio superiore ai loro coetanei di andare incontro a bronchiti, polmoniti, attacchi di asma, otiti e meningiti, mentre per i neonati aumenta il pericolo di morte in culla.

«Un altro valido motivo è quello di risparmiare: dalle sigarette “fai da te” a quelle già pronte nel pacchetto, in entrambi i casi questa abitudine negli anni è diventata sempre più costosa e disincentivante. Un’altra spinta a smettere di fumare è sentirsi psicologicamente liberi, e non più schiavi della sigarette per rilassarsi o divertirsi. Infine anche l’aspetto esteriore ha la sua importanza: chiudendo con le sigarette migliorano le condizioni della pelle e dei denti e l’alito si fa più gradevole, con ricadute positive sulle relazioni interpersonali».

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