Il check-up è un insieme di accertamenti cui sottoporsi per riconoscere in anticipo l’eventuale presenza di uno stato patologico. Questo per ottenere una diagnosi precoce e agire tempestivamente per cercare di porre rimedio alla situazione. Se ne parlerà al Salone del Risparmio, in programma dal 25 al 27 marzo all’Università Bocconi di Milano cui Humanitas partecipa per diffondere i valori della corretta informazione sanitaria e della prevenzione.

A parlare dell’importanza del check-up è Giovanni Covini, responsabile Servizio Check-Up dell’ospedale Humanitas: «Un percorso medico di esami ematochimici, strumentali e visite specialistiche finalizzati alla diagnosi precoce delle malattie: tanto più è tempestivo il riconoscimento di una patologia, infatti, tanto più facile e meno aggressivo sarà il trattamento per debellare la malattia».

(Per approfondire leggi qui: Qual è il mese giusto per fare un check-up?)

«Un altro scopo del check-up – continua lo specialista – è quello di riconoscere nel paziente i  fattori di rischio di malattia che, con un programma medico/educativo, si cerca di correggere per preservare lo stato di salute».

Poiché ogni persona è diversa e ha una propria storia clinica e familiare, «per rendere più efficace il check-up il percorso diagnostico viene pensato “su misura” per ciascuno con approfondimenti specifici per patologie già preesistenti o per sintomi particolari che hanno portato il paziente a sottoporsi a tale percorso».

Il check-up, un percorso diagnostico personalizzato

In particolare, precisa il dottor Covini, quando si parla di check-up è bene fare una distinzione per sesso ed età: ciascun genere sessuale e ogni fascia di età ha infatti dei “punti deboli” che è bene tenere sotto controllo: «In genere il check-up è un percorso diagnostico diverso per i due sessi e comprende esami che cambiano con l’età del paziente. Alcune malattie sono infatti caratteristiche dell’età giovanile, ma con il passare degli anni sempre più organi sono destinati ad andare incontro a condizioni patologiche che necessitano di appositi controlli. Il corpo umano è un po’ come un’automobile – conclude l’esperto – a ogni 10mila il tagliando deve prevedere accertamenti su un numero sempre maggiore di parti meccaniche!».