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Prevenzione

Denti, per un bel sorriso due minuti non bastano

19/05/2015

I “famosi” due minuti da dedicare alla cura e alla pulizia dei denti sono troppo pochi e rischiano di vanificare gli sforzi del dentista per conservare i denti in salute. Parola di Stefano Rizzi, responsabile della Chirurgia orale e Implantologia di Humanitas.

«Spesso si sente dire che due minuti di pulizia dei denti con spazzolino e dentifricio siano sufficienti a rimuovere i residui di cibo dai denti, ma non è così. Si tratta del minimo sindacale, ma si dovrebbe fare di più – afferma il dottor Rizzi –. In realtà le regole di igiene domiciliare vogliono che si puliscano i denti tre volte al giorno e almeno una di queste con una pulizia approfondita, dedicando dai 5 minuti ai 10 minuti allo spazzolamento e all’uso del filo interdentale per eliminare i residui di cibo tra i denti ed evitare il formarsi di carie interprossimali».

 

Pulizia, per evitare carie e tartaro

Ci sono poi situazioni ed esigenze personali che vanno valutate attentamente. «Ad esempio, un adolescente con l’apparecchio ortodontico sa di dover procedere a una pulizia più accurata per eliminare i frammenti di cibo che si incastrano tra i denti e gli attacchi e lo stesso dicasi per le persone più avanti negli anni con protesi mobili e fisse».

Per qualcuno queste operazioni devono essere eseguite con maggiore scrupolo. «Ci sono soggetti che hanno una maggiore suscettibilità individuale, forse di origine genetica e familiare – spiega lo specialista –, alla formazione di carie e tartaro e in questi casi è necessario che la pulizia sia più profonda ed eseguita senza fretta».

In ogni caso, anche una persona senza problemi evidenti, spiega il dottor Rizzi, «dovrebbe sottoporsi a una visita odontoiatrica annuale, perché a volte si può incorrere in carie non immediatamente visibili, ma che lavorano all’interno del dente, delle quali ci accorgiamo troppo tardi, quando arriva il dolore».

 

E per i denti dei più piccoli?

Le stesse regole valgono anche per i figli. «Sicuramente i bambini vedono la pulizia dei denti come un’operazione noiosa e ci sono anche meccanismi psicologici che li fanno diventare “allergici” a questa buona e sana abitudine – continua lo specialista –. Per esempio, i più piccoli sanno che quando i genitori ordinano di lavarsi i denti significa che subito dopo bisognerà andare a letto: niente più cartoni o giochi. Per questo vedono spazzolino e dentifricio come nemici. Invece, basterebbe adottare un po’ di astuzia e aiutare i più piccoli a dedicarsi con più piacere all’igiene orale. Un esempio? Invitando il bimbo a lavare i denti con la promessa che non dovrà subito correre a letto, ma potrà restare in piedi ancora un po’ o concedersi qualche altro minuto di tv».

 

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