Prevenzione

Puntura di vespa e di ape: che cosa fare

06/08/2014

Specialmente in estate si ha timore di essere punti da vespe o api. Accade ogni anno, ma c’è sempre il dubbio di cosa fare in questi casi: seguire i rimedi della nonna o correre al Pronto Soccorso?

Con la dottoressa Antonella Maria Lecchi, coordinatrice del Pronto Soccorso di Humanitas Mater Domini, capiremo come prevenire questi spiacevoli inconvenienti, quali sono i sintomi di cui preoccuparsi e quali i rimedi da utilizzare per lenire il dolore.

Come prevenire le punture di vespe e api

Api e vespe hanno in comune il pungiglione: la loro naturale arma di difesa. Tuttavia, vi sono significative differenze nelle loro indoli che permettono di adottare alcuni comportamenti preventivi e non incorrere, così, in dolorose punture.

Le api difficilmente infastidiscono, non sono interessate al nostro cibo e pungono solo se considerano in serio pericolo loro stesse o il loro alveare. Le vespe, invece, sono attratte dagli alimenti sulle nostre tavole, specialmente se molto dolci (frutta, bevande zuccherate, ecc.) e non hanno alcuna remora nel pungere poiché, a differenza delle api, possiedono un pungiglione che gli permettere di colpire più volte, senza morire.

Previeni, facendo attenzione a:

  • non avvicinarti troppo ad alveari di api e affidati a personale specializzato per la loro bonifica;
  • allontanati lentamente e non urlare se si avvicina un’ape o una vespa;
  • evitare profumi, lacche e creme troppo dolci e profumati;
  • bere da una lattina: le vespe possono intrufolarsi all’interno della tua bibita;
  • camminare scalzi nei prati: potresti calpestare vespe o api;
  • abbigliamento nero o di colore troppo brillante. I colori consigliati sono il bianco e il verde, così come magliette a maniche lunghe e pantaloni lunghi, se vuoi fare una gita in boschi e prati o del giardinaggio.

Allergici o non allergici, questo è il problema

Dopo essere stati punti da vespe, api o calabroni, si distinguono reazioni non allergiche e allergiche al veleno iniettato:

  • reazioni non allergiche alle punture di insetti: la reazione non allergica comporta gonfiore (che può aumentare nelle 24 ore seguenti alla puntura), bruciore intenso, prurito e dolore nell’area colpita.
  • reazioni allergiche alle punture di insetti: se la reazione è allergica, si osservano: i tipici sintomi di una puntura, ma generalizzati su un’area più vasta (tipo orticaria), difficoltà a respirare, dolore al petto, riduzione della pressione arteriosa. Chi ha un’allergia accertata alla puntura di vespe, api e calabroni, deve sempre avere con sé farmaci antistaminici o un preparato monouso a base di adrenalina da autosomministrarsi in caso di necessità.

Che cosa fare se punti da un’ape o da una vespa?

  • Se il pungiglione è conficcato nella pelle, raschiarlo via con un ago, una lama smussa o una carta plastificata (es. carta di credito). Se si ha a disposizione solo la classica pinzetta, fare molta attenzione a non spremere il veleno rimasto nel pungiglione all’interno della ferita
  • disinfettare la zona colpita con acqua ossigenata o euclorina
  • applicare del ghiaccio o immergere la zona nell’acqua fredda per ridurre il dolore e per rallentare l’assorbimento del veleno, così come mantenere immobile la parte colpita
  • successivamente può essere applicata una crema al cortisone.

Si consiglia di recarsi al Pronto Soccorso, qualora si manifestassero situazioni più severe: la puntura è all’interno di bocca, naso o occhi o si è stati assaliti da uno sciame, riportando decine di punture.

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