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Ortopedia

Distorsione caviglia, come evitare una “ricaduta”?

30/11/2017

Se una distorsione della caviglia non viene trattata in modo adeguato può portare con sé una serie di problemi nel lungo periodo, a cominciare dal dolore cronico. Un trattamento adeguato prevede, oltre al riposo, l’esecuzione di un programma riabilitativo che riduca il rischio di un nuovo evento a carico della stessa caviglia: «Il primo episodio di distorsione di caviglia va da subito gestito con serietà e cura per fare in modo che rimanga l’ultimo. Un secondo episodio, infatti, può essere sinonimo di instabilità della caviglia, condizione ben più complessa», sottolinea il dottor Cristiano Sconza, specialista in riabilitazione ortopedica di Humanitas.

Che tipo di infortunio è

Nella caviglia sono presenti diverse strutture anatomiche importanti: «Dico spesso ai pazienti di provare a immaginare l’articolazione della caviglia come la vite che tiene assemblate le parti di una marionetta, in particolare la gamba e il piede. Cosa succederebbe se questa vite si allentasse? Pian piano le due estremità inizierebbero a traballare, muoversi eccessivamente fino addirittura a dislocarsi. Per fortuna il nostro sistema muscolo-scheletrico prevede dei vincoli ulteriori nelle articolazioni: muscoli, tendini e legamenti. Ed ecco perché la lesione di questi componenti costituisce il venir meno dei freni articolari e l’instaurarsi di una situazione di pericolosa instabilità».

 

 

La distorsione è un infortunio molto comune, in particolare per chi fa sport, ma può capitare anche nella vita quotidiana. Alcune categorie sono più esposte: «Chi presenta problematiche posturali o di allineamento dell’arto inferiore ad esempio il ginocchio valgo, una intrarotazione tibiale o piede piatto o varo, infine chi pratica attività sportive che prevedono cambi repentini di velocità o salti, come volley, basket o calcio», spiega lo specialista.

Il grado della lesione orienterà il trattamento

Se il grado di lesione dei legamenti non è il più grave, è sufficiente un trattamento conservativo: «Per ridurre il gonfiore si può applicare del ghiaccio, per il dolore si possono assumere antinfiammatori e sottoporsi a terapie fisiche. Fondamentale è il riposo prima di iniziare un programma riabilitativo per poter riprendere le attività, anche sportive. La fisioterapia avrà come obiettivo il rinforzo della muscolatura e la stabilizzazione della caviglia, ma molto importante è la ginnastica propriocettiva. Si può anche ricorrere all’idrokinesiterapia, ovvero agli esercizi in acqua, se il paziente avverte ancora dolore e fa fatica a stare in piedi».

«La ginnastica propriocettiva serve a prevenire nuovi episodi di posizionamento errato del piede che possono causare una distorsione. Si eseguono degli esercizi su tavolette instabili o pedane stabilometriche per il recupero del corretto equilibrio sull’arto della caviglia affetta. In questo modo – spiega il dottor Sconza – si punta al potenziamento dei riflessi che il paziente mette in atto anche involontariamente quando posiziona male il piede. È il sistema nervoso che reagisce agli stimoli di instabilità e “controlla” automaticamente i muscoli per evitare la distorsione. Gli atleti, infine, eseguono la riabilitazione direttamente in palestra o sui campi da gioco per simulare le azioni che potrebbero dar vita a distorsione», conclude il dottor Sconza.

 

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