Stai leggendo Ictus, il rischio scende se ci si mette in movimento alla mezza età?

Prevenzione

Ictus, il rischio scende se ci si mette in movimento alla mezza età?

18/09/2017

Se si è stati sedentari fino ai quarant’anni sarebbe bene cominciare a mettersi in movimento: ne guadagna la salute di cuore e cervello. Entrando nella mezza età e cominciando a praticare attività fisica, il rischio di ictus potrebbe ridursi sensibilmente. È quanto hanno osservato dei ricercatori della University of Oslo (Norvegia) in uno studio pubblicato su European Heart Journal. Ne parliamo con la dottoressa Simona Marcheselli, Responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit di Humanitas.

In uno studio prospettico i ricercatori hanno seguito, per poco meno di trent’anni, circa 1400 uomini in salute di età compresa fra 40 e 59 anni. Il loro livello di attività fisica è stato valutato all’avvio dello studio e sette anni dopo. Di questi circa un individuo su tre aveva aumentato il proprio livello di attività fisica.

Ebbene, alle variazioni nel livello di fitness è stato associato un diverso rischio di ictus: questo era dimezzato fra chi l’avesse incrementato di più rispetto al gruppo che era diventato ancora più sedentario. «I ricercatori hanno valutato i livelli di attività solo due volte, pertanto non è possibile escludere che siano potuti intervenire ulteriori fattori di rischio di ictus», ricorda la dottoressa Marcheselli. «Tuttavia – continua – i risultati suggeriscono ancora una volta l’importanza del movimento per la prevenzione di questa grave patologia».

I benefici dell’attività fisica

Secondo uno studio pubblicato lo scorso anno su Lancet Stroke ben nove ictus su dieci potrebbero essere prevenuti seguendo uno stile di vita sano. Uno dei suoi pilastri è naturalmente l’attività fisica regolare, che potrebbe diventare tale anche con la mezza età sebbene sia preferibile cominciare a praticarla da giovanissimi. «Questo è un periodo delicato: la donna va incontro ai cambiamenti ormonali con la menopausa, mentre sia l’uomo che la donna tendono a diventare un po’ più sedentari. Per quanto possibile, e in maniera congrua alle proprie condizioni di salute è sempre bene mantenersi attivi».

(Per approfondire leggi qui: Ictus, le dieci regole per abbassare il rischio)

I benefici dell’attività fisica sono molteplici e molti di questi riguardano da vicino il benessere cardiocerebrovascolare contribuendo a contenere il rischio di ictus: «L’attività fisica aiuta a controllare i fattori di rischio dell’ictus come il sovrappeso, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia. Spesso uno stile di vita attivo si associa anche a una dieta più sana e alla mancata dipendenza dal fumo di sigaretta», aggiunge la specialista.

Il consiglio è sempre quello di seguire le indicazioni dell’Oms-Organizzazione mondiale della Sanità: «Da 18 a 64 anni 150 minuti di attività aerobica a intensità almeno moderata, o 75 se vigorosa, a settimana; meno di 30 minuti a settimana di camminata a passo veloce vanno bene, anche in quattro o cinque giorni se non si riesce» conclude la dottoressa Marcheselli.

(Per approfondire leggi qui: Ictus, ecco il menù per la prevenzione: agrumi, verdura e olio d’oliva)

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita