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Prevenzione

Calcoli biliari, il rischio scende grazie a vitamina C e attività fisica

27/03/2017

Quando si parla di calcoli si pensa subito ai calcoli renali, ma c’è un’altra sede in cui possono formarsi dei “sassolini”: la cistifellea, ovvero la sacca che raccoglie la bile prodotta dal fegato per digerire i grassi che introduciamo con l’alimentazione. Sono i calcoli biliari o calcoli della colecisti, dalle dimensioni variabili, frutto proprio della solidificazione della bile.

La presenza dei calcoli biliari può essere accompagnata da sintomi come la nausea e il dolore addominale ma può essere anche silente; in ogni caso i calcoli sono una possibile causa di infiammazione della cistifellea, dei dotti biliari e del fegato. Come prevenirne la formazione?

Diversi i fattori associati a un aumento del rischio di calcoli alla cistifellea

Alcuni dei fattori associati non sono modificabili, come l’appartenenza al sesso femminile e la familiarità, altri invece lo sono e chiamano in causa lo stile di vita. Tra questi il sovrappeso, soprattutto se i chili di troppo sono concentrati sul girovita, e l’obesità, la sedentarietà e il diabete. Il National Institute of Health americano ricorda come le persone obese, tendenzialmente, presentino maggiori livelli di colesterolo che la cistifellea poi non riesce a sciogliere.

(Per approfondire leggi qui: Giornata mondiale del diabete, quanto conta l’attività fisica?)

«Tra i fattori di rischio modificabili della calcolosi biliare, oltre all’obesità, c’è anche il dimagrimento troppo rapido e il digiuno», aggiunge il dottor Stefano Bona, responsabile della sezione di Chirurgia Generale e Day Surgery di Humanitas.

Mangiare meno grassi saturi è utile?

«Sebbene la formazione dei calcoli nella colecisti sia legata alla concentrazione di colesterolo nella bile, l’esatto ruolo dei grassi introdotti con la dieta non è noto. I calcoli sembrano comunque essere più frequenti nei soggetti con elevati livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo “buono”. Sono fattori protettivi invece l’attività fisica, la vitamina C e forse il caffè».

A differenza dei calcoli renali, invece, bere tanta acqua sarebbe un’arma spuntata per la prevenzione dei calcoli alla cistifellea: «Bere molto previene la formazione dei calcoli renali poiché diluisce le urine mentre non ha influenza sulla formazione di calcoli biliari», sottolinea il dottor Bona.

Infine ci sono due fattori di rischio che associano la calcolosi biliare al sesso femminile: «L’assunzione dei contraccettivi orali a base di ormoni estro-progestinici e le alterazioni ormonali che si verificano in corso di gravidanza», conclude lo specialista.

(Per approfondire leggi qui: Reni, 7 consigli per ostacolare la formazione dei calcoli)

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