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Prevenzione

Giornata mondiale del tumore al pancreas, rischi anche dal fumo passivo

15/11/2016

Il tumore al pancreas nel 2017 potrebbe causare in Europa più decessi di quello al seno. Diventerebbe così la terza neoplasia più letale dopo il tumore al polmone e al colon-retto. A suggerirlo è uno studio presentato alla United European Gastroenterology Week in vista del World Pancreatic Cancer Day, la Giornata mondiale del tumore al pancreas, in calendario il 17 novembre.

Le proiezioni per i prossimi anni sono ancora più fosche: «Nel 2030 il tumore al pancreas è destinato a diventare addirittura la seconda causa di morte per cancro, come ricorda la Favo-Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia», aggiunge il professor Alessandro Zerbi, responsabile della Chirurgia del pancreas dell’ospedale Humanitas e docente di Humanitas University.

(Per approfondire leggi qui: Tumore al pancreas, il rischio sale se in bocca ci sono alcuni batteri?)

L’obiettivo della Giornata mondiale del tumore al pancreas è sensibilizzare l’opinione pubblica, la società civile e le istituzioni su un tumore molto insidioso che tuttavia non gode di un adeguato sostegno finanziario per la ricerca. Nonostante la rilevanza in termini di mortalità, infatti, questo tumore riceve meno del 2% di tutti i finanziamenti per la ricerca sul cancro in Europa.

Anche Humanitas partecipa alla Giornata mondiale del tumore al Pancreas

In occasione dell’iniziativa il profilo Facebook dell’ospedale si veste di viola e diventa una bacheca per i messaggi, le foto e le testimonianze di chi vuole contribuire ad aumentare la conoscenza sul tumore al pancreas.

Sarà inoltre aperta una linea telefonica, attiva fino a fine mese, che gli utenti potranno utilizzare per avere informazioni sul tumore al pancreas e sul nostro centro: 02, 8224 8344. La linea sarà attiva dalle 8.30 alle 11 e dalle 14 alle 16.30.

Il tumore al pancreas è silente con il 40% dei casi che si presentano già in forma avanzata. E purtroppo resta al margine dell’attenzione: nonostante le statistiche su incidenza e mortalità, secondo lo studio il 64% degli europei ha dichiarato di saperne ben poco. «A contribuire ad aumentare la conoscenza su una problematica così rilevante ci sono le associazioni come l’AISP-Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas, impegnate nell’assistenza ai pazienti e nell’informazione sul tumore pancreatico».

Quali sono i fattori di rischio del tumore al pancreas?

15037211_653795818131180_522260868122412857_nIn primo luogo il fumo di sigaretta, anche passivo. Come riferisce l’Aiom-Associazione italiana di Oncologia medica, i fumatori corrono un rischio d’incidenza da doppio a triplo rispetto a chi non fuma. È stata poi identificata una relazione dose-risposta tra l’esposizione al fumo e l’incidenza di tumore al pancreas nonché una riduzione del rischio se si smette di fumare. Da 2-3 casi su 10 nei maschi e 1 su 10 nelle donne sono attribuibili al fumo.

(Per approfondire leggi qui: Tumore al pancreas, cioccolato fondente e frutta secca per la prevenzione?)

Altri fattori di rischio legati allo stile di vita sono l’obesità e la sedentarietà (l’obesità aumenta il rischio di circa il 12%) e una dieta con forte apporto di grassi saturi e scarso apporto di frutta e verdura. «Anche l’alcol può essere considerato un fattore di rischio poiché è causa della quasi totalità dei casi di pancreatite cronica, una condizione che fa aumentare il rischio oncologico rispetto alla popolazione generale», aggiunge il professor Zerbi.

Tra i fattori di rischio non modificabili ci sono la familiarità e l’età: dopo i 60 anni aumenta l’incidenza, con una pari frequenza tra i due sessi.

Quali condizioni cliniche sono associate al tumore al pancreas oltre alla pancreatite cronica?

«Devono essere sottoposti a una sorveglianza più stretta i soggetti con lesioni o con cisti pancreatiche o i soggetti con almeno due casi di tumore al pancreas in famiglia. Infine anche gli individui colpiti da diabete di tipo 2 sorto improvvisamente in età adulta. Questa malattia del metabolismo potrebbe essere in alcuni casi una prima manifestazione di tumore al pancreas», conclude il professor Zerbi.

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