Prevenzione

Infezione da Escherichia coli, la verdura va sempre lavata con cura

26/07/2016

Tra le oltre 250 intossicazioni alimentari ci sono quelle causate dal batterio Escherichia coli. L’infezione avviene dopo aver ingerito alimenti contaminati, ad esempio carni poco cotte oppure ortaggi non lavati in maniera accurata. Un ceppo particolare di questo batterio (E. coli O157) è responsabile di un’epidemia scoppiata di recente in Gran Bretagna e che è costata la vita a due persone. Oltre 150 i contagi. L’epidemia è stata associata al consumo di insalata mista contenente anche rucola.

Il servizio sanitario inglese è impegnato nelle indagini del caso per individuare l’esatta origine di questa infezione. Probabilmente si tratta di un ceppo importato, forse dall’area del Mediterraneo. Nel frattempo gli esperti hanno invitato i consumatori a lavare per bene le foglie d’insalata per evitare possibili contagi, a meno che il prodotto non riporti esplicitamente l’indicazione “pronta per il consumo”.

(Per approfondire leggi qui: Intossicazione alimentare, cosa fare quando si viaggia)

Le infezioni causate da Escherichia coli si manifestano con diarrea, anche associata a perdite di sangue, e a disturbi della funzionalità renale. Possono essere causate dal contatto con ceppi batterici che vivono nell’apparato digerente di altri animali (anche la flora batterica umana è colonizzata da E. coli). Ad esempio, proprio il ceppo O157:H7 vive nell’intestino di bovini e ovini e può penetrare nell’organismo umano per il consumo di carni poco cotte.

I rappresentanti del servizio sanitario inglese hanno fatto sapere che tutti i campioni di cibo analizzati sono risultati negativi all’E. coli O157, anche se non sempre è possibile risalire alla contaminazione attraverso analisi del cibo. Come misura precauzionale aggiuntiva, in Gran Bretagna è stato chiesto ad alcuni grossisti di non aggiungere ai prodotti di insalate miste le foglie di alcuni tipi di rucola importata.

(Per approfondire leggi qui: Cucina, insidia batteri: dagli strofinacci i rischi maggiori)

Quali misure adottare comunemente per evitare tossinfezioni alimentari

Le “intossicazioni” alimentari derivano per lo più da carne o pesce non cotti, verdure non lavate, uova deteriorate e cibi in cui non è stata garantita la catena del freddo. Nel periodo estivo e nei Paesi con condizioni igieniche scarse sono più frequenti in quanti vengono utilizzate più spesso bevande con ghiaccio o verdura cruda lavata con acqua infetta, e cibi a base di uova crude. Non sempre è possibile evitarle, ma le precauzioni si basano sull’evitare questi tipi di alimenti soprattutto se non si è certi della provenienza.

Le insalate in busta “pronte al consumo” sono sicure o il consiglio è di lavarle ulteriormente?

Da anni è noto, anche se la maggior parte delle persone non ne è a conoscenza, che il processo di lavorazione e l’umidità che si forma nel sacchetto di plastica sono la causa principale della proliferazione batterica che si riscontra nelle insalate pronte per l’uso. I batteri patogeni colpevoli sono Listeria, Salmonella e E. coli e, fra i virus, norovirus ed epatite A. Già diversi anni fa sono stati pubblicati dati sulla contaminazione batterica nella lattuga e cavoli confezionati in buste.

Le contaminazioni batteriche possono avvenire durante tutta la catena produttiva e distributiva: in seguito all’uso di concime, di acqua per irrigazione inquinata, per interruzioni della catena del freddo. Il consiglio quindi è quello di lavare la verdura confezionata prima di consumarla, anche se la confezione riporta la dicitura “già lavate e pronte per il consumo”.

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