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Denti, dopo sbiancamento attenzione a tè, caffè e limone

05/02/2016

Per diversi motivi i denti possono perdere il loro colore. Grazie allo sbiancamento si può cercare di invertire la rotta e riacquistare un sorriso splendente. Dalla poltrona del dentista al bagno di casa, lo sbiancamento dentale può essere fatto in diversi modi ma per mantenere i suoi risultati è necessario seguire alcune piccole accortezze. Abbiamo chiesto al dottor Stefano Rizzi, responsabile di Chirurgia orale del Centro odontoiatrico dell’ospedale Humanitas, come funziona lo sbiancamento e cosa fare dopo.

Perché i denti si macchiano?

«I denti perdono colore naturalmente: anche loro invecchiano. Poi contano molto le abitudini: chi fuma o consuma cibi pigmentati o soprattutto bevande come tè e caffè rischiano di vedere i loro denti macchiati. Queste persone possono ricorrere allo sbiancamento tenendo presente però che quest’operazione non è miracolosa, non dona un “bianco ceramica” ma schiarisce il colore proprio dei denti: da un color crema o tendente al giallo o grigio più intenso si può arrivare a una tonalità più chiara».

(Per approfondire leggi qui: Denti a rischio erosione con cibi e bevande senza zucchero)

Tutti possono fare lo sbiancamento?

«Se i denti presentano difetti estetici dovuti, ad esempio, a decalcificazioni, allora lo sbiancamento non potrà fare molto: è più indicato applicare delle corone estetiche. Un altro caso in cui la decisione di sottoporsi a sbiancamento dev’essere ben ponderata è quando si hanno delle protesi. Queste mantengono più facilmente il loro colore e quindi con lo sbiancamento si noterebbero delle differenze di tono. Deve poi stare attento chi soffre di sensibilità dentale; inoltre, se c’è stato assorbimento o riduzione dei tessuti gengivali, la sensibilità dentale può diventare cronica».

Sbiancamento, meglio dal dentista o fai da te?

«Il consiglio è di rivolgersi sempre a un dentista. Lo specialista o eseguirà lo sbiancamento in studio oppure potrà indirizzare il paziente verso un corretto sbiancamento da fare a casa. Realizzerà delle mascherine e definirà una procedura tendenzialmente più lunga di quella fatta in studio. Agire in tutta autonomia, con prodotti da banco, è sconsigliato perché non sempre si è in grado di usare correttamente questi prodotti con il rischio di irritare i tessuti orali».

(Per approfondire leggi qui: Denti a rischio erosione con cibi e bevande senza zucchero)

Dopo lo sbiancamento quali accortezze seguire?

«Voler mantenere i denti più luminosi è un motivo in più, un ulteriore motivo, per eventualmente smettere di fumare. Fondamentale l’igiene orale: bisogna essere puntuali e accorti nel pulirsi i denti ed evitare che la placca ristagni e diventi tartaro, l’antesignano delle macchie. E poi attenzione a cibi pigmentati ma soprattutto alle bevande che “colorano” i denti: bevande zuccherate, liquirizia, cioccolato, tè, caffè, ma anche alle bevande acide come acqua e limone. L’acido aggredisce lo smalto, rende i denti più vulnerabili e il rischio che si macchino aumenta. Un consiglio può essere di usare delle cannucce».

Dopo la prima volta ogni quanto farsi “ritoccare” il bianco dei denti?

«La risposta allo sbiancamento è soggettiva. Si può godere di un bel colore anche per 3-4 anni ma ci sono persone che hanno necessità di farsi correggere più spesso piccole macchie. A volte, dopo il primo sbiancamento, si può intervenire su singoli denti per mantenere un tono uniforme», conclude il dottor Rizzi.

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