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Prevenzione

Gravidanza e rischi di infezione

23/09/2004

Tutto il periodo della gravidanza, ricco di emozioni e unico nella vita di una donna, è scandito dalla cadenza periodica dei controlli, tanto che oggi si parla spesso di una sua eccessiva medicalizzazione. Tali controlli devono però essere inquadrati in una logica di prevenzione che permetta di affrontarli senza eccessive apprensioni o con insofferenza. È vero infatti che durante l’attesa possono farsi strada alcune preoccupazioni, peraltro non infondate, che rischiano di minarne la serenità, tra cui un posto di primo piano spetta senz’altro al rischio di contrarre infezioni, rischio che può essere maggiore in questo periodo piuttosto che in altri della vita. I grandi cambiamenti che il corpo femminile conosce nel corso dei nove mesi ne sono il motivo. Ce ne parlano gli specialisti di Humanitas, che suggeriscono inoltre alcune norme di comportamento igienico al riguardo.

Perché è più facile avere infezioni vaginali in gravidanza

“La gravidanza è, per il corpo femminile, uno stato fisiologico ‘particolare’, in cui si realizzano notevoli cambiamenti. Le difese immunitarie diventano più tolleranti, riducendo la capacità di reazione nei confronti dei corpi estranei, allo scopo di far trattenere all’organismo materno il prodotto del concepimento, il quale, essendo esso stesso un corpo estraneo, verrebbe altrimenti espulso. Un effetto ‘collaterale’ di questo comportamento è la minore capacità di contrastare le infezioni, il cui insorgere è ulteriormente favorito anche da altri mutamenti. Tra questi il volume crescente dell’utero, che esercita un’azione di compressione sugli organi circostanti, e l’effetto degli ormoni in circolo, che inducono una riduzione della motilità. Il parziale ristagno di liquidi che si determina crea le condizioni per far insorgere un’infezione”.

Infezioni urinarie e vaginali

“Nell’apparato urinario, per esempio, la compressione esercitata dall’utero, soprattutto nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, riduce la capacità di espellere l’urina attraverso l’uretere (il canalino che collega il rene alla vescica). Il suo movimento è, inoltre, rallentato dall’azione degli ormoni. Si crea allora un ristagno d’urina che favorisce l’attecchimento dei batteri eventualmente presenti nelle parti più esterne dell’apparato. Anche le infezioni vaginali sono più facili. Alla maggiore vulnerabilità delle difese immunitarie, si assomma un minor ricambio delle cellule più superficiali, causato dall’azione ormonale e legato anch’esso alla presenza di stasi e di ristagni di liquidi tra i tessuti. Gli ormoni determinano anche la produzione di maggiori secrezioni. Questa situazione porta alla comparsa di perdite bianche (leucorrea gravidica) che aumentano notevolmente durante tutta la gravidanza e determinano una maggior presenza di detriti producendo un ambiente più favorevole alla riproduzione di batteri e miceti e, quindi, alle infezioni”.

L’importanza dei controlli

“Per prevenire questo tipo di infezioni è necessario sottoporsi a controlli con una certa regolarità, anche se la gravidanza procede normalmente. Non bisogna aspettare di avere sintomi o alterazioni, dato che questi non sono sempre presenti: in seguito a tutti i cambiamenti della gestazione, la donna è infatti meno sensibile agli effetti dell’infiammazione provocata dall’infezione. È molto importante, invece, poter fare una diagnosi tempestiva, soprattutto per evitare eventuali complicazioni che, seppur rare, non possono mai essere escluse. Bisogna anche considerare che in gravidanza possono essere somministrati solo pochi farmaci, e questo può rendere più difficile la cura dell’infezione”.

Quale frequenza?

“L’esame delle urine viene eseguito una volta al mese, per i primi sette-otto mesi. Nell’ultimo mese, a seconda dei casi, si può ripetere fino a una volta alla settimana. Per quanto riguarda i controlli vaginali, cioè l’esecuzione di un tampone vaginale, in caso di sospetta infezione il ginecologo può richiedere l’esame in qualsiasi momento della gravidanza. Trascurare questo aspetto potrebbe provocare contrazioni, ciò che significa minaccia di parto prematuro o di infezioni interne (corionamniositi), o di entrambe le cose, che possono provocare la morte fetale. Nelle ultime settimane della gravidanza, tra la 35^ e la 37^, si procede alla ricerca specifica dello Streptococco Beta Emolitico di gruppo B, praticamente innocuo per la madre, ma potenzialmente pericoloso per il neonato”.

Quali segnali non trascurare

“Bisognerà rivolgersi al medico con prontezza ogni qual volta si manifestino alterazioni quali bruciore nell’urinare, cambiamento di caratteristiche delle perdite vaginali che da bianche fluide possono diventare giallo-verdastre e più consistenti, prurito“.

Cosa può fare la donna per prevenire le infenzioni vaginali

“Un’abitudine che sicuramente aiuta a prevenire le infezioni delle vie urinarie è quella di bere in maggiore quantità, magari acqua diuretica che favorisce il rilascio d’urina. L’igiene intima deve essere accurata e si deve cercare di non fare ristagnare a lungo le secrezioni, lavandosi un po’ più spesso del solito, anche se non in modo eccessivo. A questo proposito, è importante effettuare la pulizia intima detergendosi e sciacquandosi sempre dall’alto verso il basso, in modo da non trascinare i batteri intestinali, presenti nella zona dell’orificio anale, verso la vagina e l’uretra. È meglio non utilizzare detergenti che contengano medicinali, scegliendo prodotti molto leggeri e magari un po’ acidi che rispettino il ph vaginale. Anche la cute è più soggetta alle infezioni e una maggiore igiene può aiutare. Questi piccoli stratagemmi possono essere utili unitamente a una dieta corretta, che deve essere povera di zuccheri e capace di fornire una buona quantità di proteine e sali minerali, oltre a una quantità moderata di carboidrati e di grassi. Anche controllare il peso aiuta a proteggere dalle infezioni, sia cutanee che genitali”.

A cura di Giorgia Diana

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