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Malaria, le precauzioni per una vacanza sicura in Paesi a rischio

21/07/2015

La malaria è una malattia potenzialmente mortale causata da parassiti trasmessi con il morso di alcune zanzare. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nel 2013 sono stati 584mila i decessi dovuti a questa patologia. Il rischio di contrarre la malaria è reale in 97 Paesi dell’area tropicale e subtropicale, dice l’Oms, attraversati ogni anno da oltre 125 milioni di turisti.

Per i viaggiatori italiani le indicazioni utili per una vacanza sicura arrivano dal ministero della Salute. Per ogni Paese la prevenzione consigliata è decisa sulla base di alcuni fattori: il rischio di contrarre la malaria; le specie prevalenti di parassiti; il livello e la diffusione della resistenza ai farmaci segnalati dal Paese e il possibile rischio di gravi effetti collaterali derivanti dall’utilizzo dei vari farmaci profilattici.

ABCDE, in cinque regole le precauzioni contro il rischio malaria

Prevenire il contagio è dunque possibile. L’Oms riassume le precauzioni in cinque regole con l’acronimo ABCDE:

– essere consapevoli (Aware) dei rischi che si corrono in questi Paesi, dei sintomi e del periodo di incubazione

– evitare di essere morsi (Bitten) dalle zanzare in particolare tra l’alba e il tramonto. Reti di protezione antimalariche e insetticidi sono fondamentali

– Chemioprofilassi: l’assunzione di farmaci antimalarici va fatta sulla scorta dei fattori di rischio suddetti. Il trattamento comincia prima della partenza ma va continuato sia durante il soggiorno che al ritorno. Le indicazioni su quali farmaci assumere e sui tempi del trattamento saranno indicati dai medici di fiducia o dagli specialisti

– Diagnosi e trattamento tempestivi se compaiono i sintomi durante la vacanza o al rientro nei tre mesi successivi (più raramente si supera questo limite temporale). Il periodo di incubazione della malaria è di 7 giorni. I sintomi della malaria sono diversi e comprendono attacchi febbrili, mal di testa, debolezza, dolori muscolari, tosse, diarrea e dolori addominali

– evitare attività all’aperto in ambienti (Environments) terreno di coltura ideale di zanzare, come le paludi

Parassiti resistenti ai farmaci contro la malaria

Per il trattamento della malaria, il principio attivo più recente a essere utilizzato è l’artemisinina. Nei suoi confronti però i parassiti hanno già sviluppato resistenza secondo un meccanismo che pare abbia una spiegazione genetica. «L’artemisina e i suoi derivati hanno cambiato la terapia della malaria, in particolare in combinazione con altri farmaci. Tuttavia non rappresentano una soluzione definitiva vista la resistenza sviluppata dai parassiti», spiega il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University. (Per approfondire leggi qui: Malaria, la resistenza ai farmaci è colpa di un gene)

L’uso di reti impregnate di insetticidi e il ricorso ai farmaci aveva determinato per la prima volta un netto calo dei decessi e dei casi di malaria in molti Paesi dell’Africa, «una tendenza che è stata messa in crisi dall’epidemia di Ebola», nota il professor Mantovani. Secondo un rapporto pubblicato su Lancet Infectious Disease Journal, infatti, per colpa di Ebola, in Guinea, ad esempio, nel 2014 non sono stati trattati almeno 74mila casi di malaria.

Per la malaria una soluzione definitiva potrebbe arrivare invece dal vaccino?

«Dopo 30 anni di tentativi per la prima volta abbiamo di fronte la reale prospettiva di un vaccino preventivo, messo a punto grazie a una partnership tra pubblico e privato, e giunto alla fase III di studio con risultati incoraggianti, seppur ancora parziali. Il vaccino – conclude il professore – contiene una molecola che agisce direttamente sulla risposta del sistema immunitario e una sostanza adiuvante che stimola la difesa immunitaria innata».

 

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