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Prevenzione

Con la pillola anticoncezionale aumenta il rischio di trombosi nelle donne

05/02/2002

Nonostante la pillola anticoncezionale più moderna contenga estrogeni (ormoni femminili) in piccolissime quantità, ancora oggi molte donne che utilizzano la pillola come anticoncezionale corrono il rischio di sviluppare trombosi.

Attenzione alla pillola

La terapia anticoncezionale è la prima causa di malattia da trombosi nelle giovani donne. Il rischio è più elevato durante il primo anno di utilizzo (un caso su mille all’anno), in particolare per le donne che usano la pillola di “terza generazione” (che contiene desogestrel, o gestodene), e per le donne che hanno una predisposizione genetica alla trombosi.

Informare il medico e sottoporsi a controlli

Il ginecologo deve verificare se ci sono stati precedenti di Trombosi in famiglia, indizio importante di un’alterazione genetica dei fattori della coagulazione. Inoltre è utile effettuare tutti gli esami di controllo ogni anno.

In menopausa

Anche la terapia ormonale sostitutiva in menopausa aumenta il rischio di trombosi venosa e non è così certo che porti vantaggi in termini di prevenzione di trombosi arteriose. I risultati delle indagini più recenti indicherebbero addirittura un aumento del rischio cardio e cerebrovascolare in alcuni specifici sottogruppi di donne con fattori di rischio protrombotico o di altro tipo, specialmente durante il primo anno di terapia.

Il primo caso

Che la trombosi potesse essere in qualche modo legata all’uso della pillola fu ipotizzato per la prima volta da Jordan nel 1961: egli descrisse il caso di un’infermiera che fu colpita da embolia polmonare dopo aver cominciato una terapia ormonale contenente mestranolo per curare l’endometriosi. In seguito fu confermato che gli estrogeni aumentano il rischio di trombosi sia nelle donne che usano pillola anticoncezionale, sia nelle donne che usano terapia ormonale sostitutiva per allontanare la menopausa.
Gli estrogeni possono aumentare il rischio di trombosi anche negli uomini, quando sono stati usati nel tentativo di ridurre il rischio di malattia coronarica, o negli uomini che hanno cambiato sesso.

Un rischio che aumenta con l’età

La trombosi venosa colpisce ogni anno da 1 a 3 persone su mille, è poco frequente nei giovani e diventa più probabile con l’avanzare dell’età. Di solito si manifesta nelle gambe a livello delle vene profonde, ma può verificarsi anche nelle braccia, nel circolo venoso cerebrale, nel fegato, nel circolo portale, nelle vene della retina. Quando frammenti di trombo si staccano e circolano nel sangue, possono raggiungere le arterie polmonari e provocare embolia polmonare.

A cura di Lucia Giaculli

Per informazioni:
ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi – onlus, via C. Correnti 14, 20123 Milano – tel. 02.72011444 – fax 02.72021776 – e-mail: alt@trombosi.org – sito: www.trombosi.org.__

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