Quando si parla di dolci, zucchero e fruttosio non sono amati dal cuore perché, soprattutto se consumati in eccesso, aprono la strada a sovrappeso e obesità, malattie metaboliche e diabete, che danneggiano sia il cuore che le arterie. Chi ama il sapore dolce invece può trovare un buon alleato per la salute nella stevia, un dolcificante naturale estratto da una pianta originariamente presente in Brasile e Paraguay, che resiste al calore, contrariamente ad alcuni dolcificanti di sintesi come l’aspartame, e quindi può essere usato sia nella cottura di prodotti da forno sia per dolcificare bevande calde.

L’uso della stevia ha una storia di secoli e presso le popolazioni originarie del Sud America veniva utilizzata non solo per addolcire le bevande ma anche come medicamento, avendo proprietà anti infiammatorie. Mentre queste ultime però non sono quantificabili e probabilmente non giocano un ruolo particolare nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, va invece sottolineato il fatto che la stevia produca un sapore dolce per interazione diretta con i recettori del gusto senza comportare però nessun apporto calorico e senza tradursi, di conseguenza, in aumento del peso corporeo. Come per i dolcificanti di sintesi, quali aspartame, saccarina e acesulfame k, ampiamente usati soprattutto in passato in prodotti “light” e “senza zucchero” ma oggetto di forti polemiche perché associati al timore dell’aumento di tumori, anche la stevia ha un effetto ipoglicemizzante, cioè ha la capacità di mantenere bassa la glicemia, ovvero i livelli di zucchero nel sangue, avendo un elevato potere edulcorante, cioè di dolcificare alimenti e bevande, cosa che la rende una sostanza “amica del cuore” e soprattutto “amica del cuore diabetico”.