Non solo passare il tempo seduti davanti alla tv ma anche uno stile di vita sedentario aumentano il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, spesso legato a obesità e sindrome metabolica. In particolare, non praticare alcuna attività fisica aumenta il rischio di diabete del 3.4% nelle persone che già presentano un livello di glucosio nel sangue più alto del normale, quindi patologico,  ma non così elevato da poter formulare diagnosi di diabete, condizione definita “pre-diabete”. Il ruolo che l’attività fisica ha nella prevenzione del diabete emerge chiaramente in questa condizione, che rappresenta comunque un’alterazione metabolica ad alto rischio per sviluppare non solo un franco diabete ma anche patologie cardio-cerebrovascolari. In questi casi, spegnere la televisione e fare attività fisica ha dimostrato di “attivare” il metabolismo, di far perdere massa grassa ma soprattutto di incrementare quella magra, e deve essere associata ad una ottimizzazione dei nutrienti assunti con il cibo. Per di più, l’attività fisica si comporta come un farmaco, perché favorisce l’ingresso dei carboidrati nel tessuto muscolare, riduce la quantità degli acidi grassi circolanti e quindi, promuove la riduzione dell’insulino-resistenza, un fattore chiave nello sviluppo di malattie metaboliche. L’importante è comunque seguire un programma di attività fisica appropriato in base all’età, all’allenamento e all’eventuale presenza di altre patologie e di svilupparlo con costanza, cercando di resistere all’attrazione del divano.