Obesità e sovrappeso sono le principali nemiche delle articolazioni, a cui si aggiungono età, sesso femminile e storia familiare che sono fattori di rischio per l’artrosi. Se la struttura muscolo scheletrica è in grado di sostenere un peso corporeo normale, quando il peso aumenta anche le articolazioni ne soffrono, in particolare schiena, anca e ginocchio costrette a sopportare tutto il peso del corpo. Il risultato è l’artrosi data da una maggiore usura della cartilagine delle articolazioni che porta a infiammazione e dolore prima solo durante il movimento poi, nelle fasi più avanzate, anche a riposo. Perdere peso però aiuta a ridurre la pressione esercitata sull’articolazione del ginocchio e questo non solo aiuta ad alleviare i sintomi dell’artrosi ma anche a ridurre il rischio che insorga – spiega il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano. –  Basta perdere pochi kili e il ginocchio, ma anche le altre articolazioni, ne traggono grande beneficio. Per questo motivo, lo stile di vita è importante: tenere il peso sotto controllo, fare attività fisica con regolarità, mangiare in modo equilibrato e sano sono le regole da seguire per prevenire l’artrosi. Anche se studi sperimentali hanno dimostrato che le crucifere come cavoli, cavoletti e cavolfiori, sembrano proteggere le articolazioni dall’artrosi, questi alimenti, lungi dall’essere miracolosi, hanno un’azione protettiva se integrati all’interno di una dieta più sana mentre, ormai siamo certi, che a poco servono gli integratori di condroitina e altri supplementi contro l’artrosi. Purtroppo poco ancora si conosce sulla relazione cibo e infiammazione: molte sono le diete di moda che promettono di abbattere l’infiammazione cellulare e tissutale e quindi anche l’infiammazione alle articolazioni, ginocchia incluse. È certo però che alcune persone traggono beneficio dall’eliminare alcuni alimenti dalla loro dieta e questo, anche se non è sostenuto da prove scientifiche, può effettivamente avere un effetto positivo per la persona e la sua malattia, a meno che la persona non si privi di nutrienti fondamentali come le proteine o il ferro.

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