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Bellezza

Moda, il benessere va d’accordo con i tacchi a spillo?

18/07/2010

 

Tacchi vertiginosi che costringono ad assumere posizioni scorrette favorendo la comparsa del mal di schiena. Eppure le donne non ne possono proprio fare a meno. La maggior parte di loro sono delle vere “fashion victim”, che vogliono sempre essere alla moda anche se, a volte, devono soffrire. La parola al dott. Paolo Parenti, dell’Unità Operativa di Riabilitazione e Recupero Funzionale di Humanitas guidata dal dott. Stefano Respizzi.

Dottor Parenti, le scarpe a punta e i tacchi vertiginosi sono dannosi per la salute?

«Le scarpe con i tacchi sono di moda da sempre, ma mai come in questi ultimi anni si è assistito a una vera esplosione anche tra le giovani donne. Le modelle indossano tacchi vertiginosi fino a 12-14 centimetri e, se si tratta di stivali o scarpe chiuse, spesso hanno la punta affilata anche se, ultimamente, stanno comparendo scarpe con la punta arrotondata. Si deve tenere presente che il tacco molto alto fa in modo che tutto il peso corporeo si sposti in avanti, sbilanciando la funzione stabilizzante del piede nella ripartizione del peso. Il peso, infatti, va a posizionarsi su un’area più piccola rispetto alla pianta completa e i piedi tendono ad assumere una posizione ruotata verso l’interno che, fra l’altro, favorisce la distorsione della caviglia durante la camminata. A ogni passo, inoltre, il cuscinetto posto sotto il tallone dovrebbe assorbire l’urto con il terreno, ma, se si portano i tacchi alti, questo non avviene con conseguente indolenzimento delle ginocchia, ma, soprattutto, di schiena e collo. In particolare sono decisamente frequenti le sofferenze della colonna vertebrale (addirittura alcuni tipi di cefalea) provocate dalle calzature scomode».

Quali sono le cause?

«In primo luogo la variazione dell’assetto posturale globale con un incremento della lordosi lombare e, di conseguenza, della cifosi dorsale. Infine, se le scarpe hanno la punta stretta, il piede ha movimenti limitati e può far male. La scarpa migliore è quella che riprende la forma naturale del piede. In ogni caso, se il tacco non supera i 3-5 centimetri non si evidenziano grossi problemi (a meno che non sia a stiletto), mentre è meglio riservare i tacchi al di sopra di questa soglia solo per le serate eleganti e importanti, ma solo per qualche ora. È importante, infatti, non indossarli a lungo, per più di 2-3 ore, soprattutto se si cammina o si sta in piedi a lungo. Una volta rientrate a casa, però, toglierle immediatamente e camminare a piedi nudi in modo che il piede riprenda i suoi movimenti naturali. È opportuno, inoltre, che i piedi vengano massaggiati dopo almeno 15-20 minuti di immersione in acqua e sale o acqua e bicarbonato, che consentono un sollievo immediato dalla stanchezza della giornata. Si deve tenere presente, comunque, che anche i tacchi quasi inesistenti, come quelli delle scarpe ‘ballerine’, che ultimamente stanno andando molto di moda, possono causare problemi ai piedi e alla schiena, perché anche in questo caso il peso corporeo è distribuito in modo scorretto, quindi il giusto sta sempre nel mezzo. Un tacco di 3 o 4 centimetri, robusto e con una base larga è l’ideale per camminare».

 

A cura di Lucrezia Zaccaria

 

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