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Benessere

Il lavoro a maglia, toccasana contro lo stress

22/02/2009

 Un hobby che ha conquistato le star di Hollywood, ma che ha benefici per tutti nell’indurre il rilassamento e stimolare l’autostima.

Lavorare a maglia, proprio come facevano le nostre nonne, torna di moda e diventa fashion. A tutto vantaggio della salute. Come sosteneva, infatti, una ricerca di qualche anno fa (del professor H. Benson di Harvard), questo hobby è in grado di cancellare le tensioni. L’antica arte di lavorare a maglia, insomma, si rivela un toccasana contro lo stress: favorisce, infatti, una serie di reazioni chimiche nel nostro sistema nervoso che inducono il rilassamento e danno una sensazione di tranquillità, agendo in modo ripetitivo e continuo, proprio come un mantra orientale. Inoltre, favorisce l’autostima. Ha già conquistato vip come Wynona Ryder e Sarah Jessica Parker, ma anche uomini come Russel Crowe e, non a caso, stanno nascendo molti ritrovi per dedicarsi ai ferri in compagnia. Abbiamo approfondito l’argomento con la dott.ssa Emanuela Mencaglia, psicologa di Humanitas.

Dottoressa Mencaglia, lavorare a maglia allenta lo stress?
“La ripetizione automatica e ritmata del gesto dell’intrecciare i punti, come la ripetizione di una parola, una frase, un suono o un’attività fisica ripetitiva, esercita una risposta di rilassamento- diminuzione del battito cardiaco, della pressione sanguigna e della tensione muscolare. Negli studi del professor H. Benson di Harvard, citato in precedenza, si evidenzia che il lavoro a maglia è assimilato agli effetti della meditazione o della preghiera nel permettere il libero fluire dei pensieri. Pare, infatti, che la qualità ritmica e ripetitiva dell’intrecciare i punti, insieme al tintinnio dei ferri, possa somigliare ad un mantra calmante”.

È un lavoro/hobby che favorisce l’autostima?
“Raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati nel lavoro a maglia, può aiutare a rafforzare l’autostima, come qualunque meta raggiunta con costanza e perseveranza”.

È adatto anche agli uomini?
“Credo che non esista nessun divieto per gli uomini che si sentono di intraprendere questo tipo di attività. La difficoltà, al massimo, è legata più al rompere degli stereotipi riferiti a ruoli sociali, in cui questo tipo di passatempo è svolto prevalentemente dalle donne”.

A chi può essere consigliato?
“A tutti quelli che provano il desiderio di staccare dalla quotidianità, che vogliono rompere i ritmi frenetici e che cercano tranquillità. L’unica nota negativa è determinata dalla postura ‘forzata’ da mantenere durante il lavoro che, in presenza di problemi legati alla colonna vertebrale, alle spalle, al rachide cervicale o alle mani e ai polsi, potrebbe peggiorare la sintomatologia”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

 

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