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Prevenzione

Quanti anni hanno i tuoi occhi?

27/02/2008

La vista è uno dei beni supremi dell’uomo ed il rischio di una sua compromissione nel corso della vita è elevato. Esistono numerose patologie oculari fortemente invalidanti che presentano un esordio subdolo e silente: allo stato attuale molte di esse possono essere prevenute e curate. In questi ultimi anni l’utilizzo di sofisticati esami strumentali, nuove tecniche di diagnosi per immagini e di microchirurgia oculare hanno consentito un enorme sviluppo dell’oftalmologia in ambito clinico, parachirurgico e chirurgico. Questo permette di effettuare una diagnosi precoce, fondamentale per il follow-up e la scelta del trattamento più idoneo a seconda del tipo di patologia.
Nonostante ciò, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla cecità e l’ipovisione sono allarmanti: ogni 5 secondi nel mondo una persona diventa cieca, ogni anno più di 7 milioni di persone perdono la vista e, sebbene il 90% di loro viva in Paesi in via di sviluppo, il 75% di questi casi ( 3 su 4) potrebbero essere prevenuti e curati. La prevenzione dovrebbe iniziare in tenera età e proseguire per tutta la vita: si tratta di una semplice ma completa visita oftalmologica per scoprire eventuali patologie oculari ed intervenire tempestivamente. Insieme al dott. Paolo Vinciguerra e alla dott.ssa Grazia Maria Quaranta, responsabile e specialista di Oculistica in Humanitas, seguiamo passo passo la condizione dei nostri occhi lungo la vita e vediamo cosa fare per mantenerli sani.
Dato che l’incidenza della malattie oculari varia con l’età è opportuno distinguere tre principali fasce: fino a 30 anni, dai 30 a 60 anni, dopo i 60 anni. Ogni età è caratterizzata da modifiche fisiologiche e /o patologiche del bulbo oculare. Elencheremo ora le principali patologie oculari per fascia d’età considerando che possono presentare una variabilità individuale.

Da 0 a 30 anni
I primi anni di vita sono caratterizzati dalla formazione e sviluppo del sistema visivo e dell’occhio. In questo periodo potrebbero manifestarsi le cosiddette “ametropie” o vizi di refrazione: miopia , ipermetropia ed astigmatismo ed anche anomalie della motilità oculare e della visione binoculare note come strabismi. In questi casi, anche in assenza di anomalie riscontrate dal pediatra o dai genitori, bisogna effettuare una prima visita oculistica entro i 4 anni ed una entro i 6 anni.
Riteniamo che siano fondamentali per la prevenzione ed il trattamento dell’ambliopia ( più comunemente: “occhio pigro”) e dello strabismo. Esistono poi delle patologie più gravi ma fortunatamente più rare secondarie a malattie sistemiche, prematurità o di natura oncologica. In tutti questi casi la visita oculistica deve essere effettuata appena si manifesta il problema e nei nati pretermine sottoposti a terapia con ossigeno entro le prime 4 settimane di vita. I controlli successivi saranno stabiliti dall’oculista.

La seconda decade di vita, la cosiddetta età dello sviluppo è caratterizzata da un progressivo accrescimento del bulbo oculare. È questa l’età in cui si palesano i vizi di refrazione più comuni, soprattutto la miopia: anomalia refrattiva che può assumere anche connotazioni patologiche, caratterizzata da un aumento della lunghezza antero-posteriore del bulbo oculare per cui i raggi paralleli che colpiscono la superficie corneale vanno a fuoco davanti alla retina con il risultato di una visione “sfuocata” per lontano.
La miopia così come l’ipermetropia e l’astigmatismo obbligano all’uso di occhiali e/o lenti a contatto. Allo stato attuale si possono correggere mediante Chirurgia Refrattiva con Laser ad Eccimeri che elimina in parte o del tutto il vizio refrattivo. Il trattamento laser viene effettuato ambulatorialmente, si tratta di un intervento rapido e sicuro sempre che sia effettuato da chirurghi esperti ed in strutture attrezzate ed all’avanguardia.

La seconda/terza decade di vita è inoltre caratterizzata da una maggiore incidenza dell’esordio di un difetto refrattivo meno frequente ma grave: il cheratocono. Si tratta di una patologia ectasica della cornea che colpisce ogni anno 50 persone su 100.000. Il cheratocono è una malattia legata ad una debolezza strutturale della cornea che tende progressivamente a sfiancarsi, estroflettersi ed assottigliarsi all’apice assumendo la forma di un cono. Solitamente si manifesta in pazienti giovani tra i 20 e 30 anni, ha un’evoluzione soggettiva; determina nelle fasi iniziali un peggioramento della qualità visiva, negli stadi più evoluti un’opacizzazione della cornea fino alla perforazione della stessa. La correzione di questo grave difetto refrattivo viene oggi affidata ad occhiali speciali detti aberrometrici o lenti a contatto specifiche per cheratocono.

Nei casi più gravi, fino a qualche anno fa, l’unica alternativa valida era rappresentata da tecniche chirurgiche invasive quali il trapianto di cornea totale o lamellare. In questi ultimi anni è stata sviluppata una nuova terapia parachirurgica: Uva Cross-Linking Corneale, che sta prendendo sempre più piede in quanto, dai primi studi condotti sull’uomo, si è dimostrata in grado di rallentare l’evoluzione del cheratocono ed in alcuni casi di ridurre l’astigmatismo e migliorarne la morfologia.
In considerazione di quanto detto è opportuno per i soggetti giovani sottoporsi a visite oculistiche periodiche annuali in caso di patologie oculari conclamate, difetti refrattivi o comparsa di difficoltà nella visione per lontano e per vicino, ogni due-tre anni in assenza di sintomi poiché alcune patologie o condizioni oculari possono essere silenti e riscontrate occasionalmente nel corso della visita, per esempio le distrofie corneali o le degenerazioni retiniche predisponenti al distacco di retina.

I controlli da fare divisi per età

Da 0 a 10 anni

Nati a termine, nessuna anomalia riscontrata dal pediatra e/o dai genitori:

– prima visita entro i 4 anni
– seconda visita entro i 6 anni
– successivi controlli da stabilire con l’oculista

Nati a termine, anomalie riscontrate dal pediatra e/o dai genitori:

– prima visita appena si manifesta il disturbo
– successivi controlli da stabilire con l’oculista

Nati prematuri sottoposti ad ossigenoterapia:

– prima visita entro le prime 4 settimane di vita
– successivi controlli da stabilire con l’oculista.

A cura della Redazione

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