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Ictus, una malattia prevenibile e curabile

21/10/2008

Quest’anno, in concomitanza con la Giornata Mondiale per Lotta all’ictus cerebrale indetta per mercoledì 29 ottobre 2008, gli ospedali che possiedono reparti per il ricovero di persone colpite da ictus, con visite e screening del fattore di rischio aprono le loro porte. Anche la Stroke Unit dell’Istituto Clinico Humanitas partecipa all’iniziativa in collaborazione con la Fondazione Humanitas, che da tre anni si occupa dell’evento ictus e delle sue conseguenze.

“Una rete di Stroke Unit è stata creata in questi ultimi anni nella Regione Lombardia raccogliendo le adesioni di 29 strutture operative nel campo della assistenza all’ictus in fase acuta – spiega il dott. Giuseppe Micieli, specialista di Neurologia d’Urgenza e Stroke Unit -. Lo Stroke Unit Network (SUN) Lombardia rappresenta il più avanzato modello assistenziale condiviso in tutto il territorio nazionale e si propone come elemento di base per la costruzione di una ‘rete di patologia’ interamente dedicata, con la partecipazione di strutture e specialità affini, alla patologia cerebrovascolare. Il SUN Lombardia rappresenta un eccellente modello di confronto e di sviluppo rispetto alle problematiche sempre più complesse ed avanzate che lo stroke pone nelle sue numerose implicazioni clinico-assistenziali, scientifiche e sociali”.

Lo “Stroke Day” ha la principale finalità di diffondere la conoscenza sulla possibilità di prevenire, correggendo i fattori di rischio modificabili, l’insorgenza dell’ictus cerebrale che rappresenta un problema sociale, essendo la terza causa di morte, la seconda causa di demenza e soprattutto la prima causa di disabilità nell’adulto. L’applicazione della terapia trombolitica sempre più capillare e la sua dimostrazione di efficacia richiedono, da una parte, un’ottimale gestione nelle fasi acute dell’ictus ischemico nel ridurre i tempi preospedalieri ed intraospedalieri e, dall’altra, una informazione corretta alla popolazione sui sintomi che avvisano dell’insorgenza di questa patologia. Obiettivi prioritari di questa giornata saranno dunque rappresentati dall’informazione sulla malattia, dall’educazione alla prevenzione, dalla valutazione individuale del rischio vascolare e dall’illustrazione del quotidiano lavoro di professionisti che si dedicano all’assistenza della persona colpita da ictus.

Non solo cura
Proprio per l’importante ricaduta sociale di questa patologia, che arriva improvvisa, quindi non prevista, e che segna un cambiamento fisico e comportamentale che dura nel tempo sia nella persona colpita sia nel suo ambito familiare, professionale e sociale, Fondazione Humanitas, nata per rendere concreta ogni possibilità di miglioramento di qualità di vita del malato e della sua famiglia, da tre anni realizza programmi per il sostegno pratico, psicologico e sociale di persone che vivono situazioni pesanti di cronicità.
L’ictus è una di queste. A sostegno di questa patologia e delle sue conseguenze, Fondazione Humanitas ha attivato un programma denominato Arko, dalla parola greca che significa “ponte” tra una dimensione di vita conosciuta e un’altra tutta da scoprire sia nella sua nuova realtà sia nella sua qualità insperata proprio perchè tanto diversa da quella abituale.
Il programma Arko è articolato su quattro percorsi:
Numero Verde 800-271601: un centralino, affidato ad un operatore preparato appositamente, che dà risposte a chi chiama e mette in comunicazione l’interlocutore con gli specialisti che possono dare risposte adeguate.
Arkoscienza: riunioni mensili tra malati e familiari e medici, infermieri, fisioterapisti della Stroke Unit e della Riabilitazione Neuromotoria di ICH e la Fondazione Humanitas.
Gruppi AMA: gruppi di sostegno e di formazione, separati per parenti e pazienti, condotti da un “facilitatore”, cioè una persona che ha condiviso e superato molto positivamente l’evento ictus, o che ha avuto esperienze di situazioni di cronicità.
Riunioni quindicinali di formazione per “facilitatori”, condotte da uno psicologo.

A livello nazionale l’“Open Day” negli ospedali che possiedono reparti per il ricovero di persone colpite da ictus, con visite e screening del fattore di rischio è promosso dall’Associazione ALICe Italia (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale).

A cura della Redazione

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