Stai leggendo Primavera=allergie. Ma c’è qualche arma in più

Stagioni

Primavera=allergie. Ma c’è qualche arma in più

11/03/2008

I pollini sono i responsabili di starnuti e occhi gonfi. Dalla ricerca però arrivano vaccini e farmaci nuovi.  

La primavera per la popolazione degli allergici significa starnuti, lacrimazione e occhi gonfi. Il dito è puntato contro i pollini, i responsabili delle allergie di stagione. Quelli che più di frequente scatenano reazioni allergiche appartengono a piante senza fiori e spesso si trovano a chilometri di distanza dalla pianta che li ha rilasciati, per questo è difficile evitarne il contatto. Meglio, quindi, non farsi trovare impreparati. Dagli ultimi Congressi sulle allergie emerse alcune novità. In particolare relativamente a un nuovo farmaco e al vaccino. Ne abbiamo parlato con il dott. Michele Ciccarelli, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale e Pneumologia di Humanitas.

Dott. Ciccarelli, si parla di “emergenza allergica”. Di cosa si tratta?
“Si parla di ‘emergenza allergica’ perché l’allergia è diventato un problema che colpisce sempre più persone nel mondo al punto che l’OMS- Organizzazione Mondiale della Sanità considera la sua cura una delle priorità assolute su scala mondiale. In particolare, quello che più colpisce negli ultimi tempi è l’incremento delle persone allergiche anche in Asia e America Latina. Sembra, infatti, confermata la tendenza che le allergie respiratore e l’asma seguono i trend economici diffondendosi maggiormente là dove si sta meglio. Aumenta il benessere e l’attenzione alla pulizia, insomma, e aumentano le allergie. È come se, semplificando, il nostro sistema immunitario, vivendo in un ambiente estremamente pulito, non fosse più ‘allenato’ a difendere l’organismo e si alterasse provocando una reazione anomala come l’allergia di fronte ad agenti esterni di per sé innocui”.

Quali i disturbi?
“L’allergia respiratoria si manifesta con rinite allergica, una infiammazione della mucosa nasale con sintomi simili al raffreddore (secrezioni nasali molto liquide e chiare, naso congestionato, starnuti frequenti, prurito al palato, secchezza della gola, arrossamento degli occhi e lacrimazione) che può evolvere in asma. Spesso viene sottovalutata perché non si presenta come fame d’aria, ma come tosse secca e insistente oppure come sibili (‘wheezing’) o senso di costrizione toracica”.

Ci sono novità nella cura?
“Contro l’allergia si interviene in primo luogo per contrastarne i sintomi e ridurne l’intensità con trattamenti antistaminici (per bocca o topici), con decongestionanti, con cortisonici o cromoglicati, che svolgono attività antinfiammatoria e stabilizzante. In questo ambito la novità riguarda l’unico antistaminico attualmente disponibile a rapida dissoluzione. Si tratta di un farmaco (l’ebastina liofilizzata orale) che si assume semplicemente appoggiandolo sulla lingua, senza bisogno di bere acqua o di deglutire la pastiglia. È ben tollerato, come tutti gli antistaminici di seconda generazione, presenta un rapido inizio di azione e una lunga durata, è privo di effetti sedativi (come la sonnolenza) e non è cardiotossico. In più, può essere assunto in qualsiasi momento, anche lontano dai pasti perché non va deglutito e non richiede l’uso di liquidi. La sua praticità d’uso è stata particolarmente apprezzata dagli allergici con uno stile di vita dinamico e attivo, da chi viaggia molto o pratica sport all’aperto e da chi ha problemi di deglutizione (come gli anziani)”.

E riguardo al vaccino immunoterapico?
“Un’altra novità riguarda il vaccino, che rappresenta il trattamento immunoterapico chiamato ‘Immuno Terapia Specifica – ITS’. Consiste nella desensibilizzazione all’allergene (che provoca i fastidiosi sintomi infiammatori tipici dell’allergia) mediante somministrazione sottocutanea o, ad oggi, sublinguale di dosi crescenti dell’allergene stesso, fino ad un dosaggio di mantenimento per almeno 3-5 anni (nel caso del vaccino sublinguale predosato, si eseguiranno 4 pressioni al giorno oppure 8 pressioni 3 volte alla settimana). Lo scopo dell’immunoterapia specifica è di ottenere una tolleranza immunologica verso l’allergene responsabile dell’oculorinite e/o dell’asma allergico. L’ITS è l’unico trattamento in grado di modificare l’evoluzione naturale della malattia dalla rinite all’asma e di ridurre al tempo stesso il consumo di farmaci sintomatici. La formula attualmente più utilizzata, su cui si stanno concentrando diversi studi, è quella sublinguale o ‘SLIT – Immuno Terapia Sublinguale’.

In passato il trattamento con i vaccini poteva risultare complesso a causa della numerosità degli allergeni da assumere, dei protocolli e dei dosaggi non sufficientemente standardizzati e degli effetti legati alla somministrazione per forma iniettiva non scevra da rischi. L’efficacia e la sicurezza della immunoterapia sublinguale (SLIT) sono ormai supportate da studi clinici di metanalisi e da indagini postmarketing. L’ITS (SLIT) si può iniziare dall’età di tre anni e negli adulti non c’è limite di età, ma dopo i 60 anni il meccanismo allergico e l’allergene in causa devono essere documentati per poter escludere le altre cause dei disturbi. La presenza di polisensibilizzazione, cioè la risposta multipla ai prick test, non limita l’utilizzo della SLIT. In questi casi vanno impiegati per il trattamento gli allergeni che hanno maggiore valenza clinica e si deve evitare il mix di allergeni diversi. Per i pollini con un periodo di pollinazione breve (betulla, ontano, nocciolo, cipresso, olivo) si possono utilizzare le somministrazioni pre-costagionali (si inizia 1-2 mesi prima della stagione dei pollini e, al massimo, in casi selezionati, 15 giorni prima) e si interrompe la somministrazione al termine della stagione pollinica.

Infine, merita un accenno la terapia con l’anticorpo monoclonale anti IgE (Xolair), attualmente utilizzato soltanto nell’asma bronchiale allergico moderato-severo, ma che ha dato delle risposte significative in termini di efficacia anche in persone con oculo-rinite allergica. A causa dell’elevato costo della terapia per paziente, il farmaco è prescrivibile soltanto nell’asma allergico moderato-severo ovvero in persone con una compromissione della funzionalità respiratoria e/o un’instabilità di malattia con diversi accessi all’anno presso il Pronto Soccorso e/o ricoveri ospedalieri, pur assumendo a dosaggio massimale la terapia convenzionale (cortisonico inalatorio, broncodilatatore a lunga durata d’azione, antileucotriene, anicolinergici, teofillinico, steroide sistemico)”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita