Stai leggendo Azzurri vincenti, continua la rugby-mania

Sport

Azzurri vincenti, continua la rugby-mania

27/09/2011

Con la seconda vittoria dell’Italia ai Mondiali in Nuova Zelanda, sale ancora la febbre da rugby. Andiamo alla scoperta di questo sport e dei segreti dei nostri Azzurri con il dott. Corrado Bait, medico della Nazionale Maggiore di rugby.

Dopo la vittoria contro la Russia il 20 settembre, l’Italia batte anche gli Stati Uniti 27-10. Domenica il confronto diretto con l’Irlanda, determinante per la promozione ai quarti di finale. Dopo un inizio incerto quindi, la Nazionale italiana di rugby ha preso fiducia, e nel nostro paese è salita la febbre da rugby. I risultati raggiunti dalla Nazionale italiana di rugby negli ultimi anni testimoniano come la squadra sia cresciuta in modo significativo e quanti progressi si possano ancora fare. “La nostra squadra – spiega il dottor Corrado Bait, specialista in Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello sport di Humanitas, nonché medico della Nazionale Maggiore di rugby – è migliorata notevolmente grazie soprattutto alle esperienze fatte all’estero da alcuni atleti. Questo ha contribuito a portare il gioco degli azzurri ad un livello qualitativo più alto e a far crescere la nostra reputazione sia in casa che all’estero; ne è stata una dimostrazione la partita giocata due anni fa contro gli All Blacks, una delle squadre più forti nel panorama internazionale, da cui l’Italia è uscita a testa alta. L’obiettivo da porsi – continua il dottor Bait- è avvicinare sempre di più i giovani al mondo del rugby, sport praticato per tradizione per lo più nelle regioni del nord est e del centro Italia. Ciò che deve cambiare è dunque il modo di vedere questo sport, considerato spesso troppo violento rispetto al calcio o al basket. Il rugby ha in realtà molti pregi, si lotta tutti assieme con lealtà e finita la partita si è tutti amici. La preparazione atletica è costante e prevede una una dieta sana, a base di proteine, verdure e carboidrati, studiata appositamente per ogni stagione. Infine – aggiunge il dottor Bait – c’è spazio per tutti: qualsiasi ragazzo, dal più snello al più robusto, può trovare un ruolo all’interno della squadra, motivo per cui mi sento di consigliarlo ai giovani”.

A cura della Redazione

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita