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Tumore al polmone: le nuove frontiere della chirurgia

12/11/2002

Tecniche innovative di plastica bronchiale ricostruttiva, interventi in contemporanea al cuore e al polmone che permettono un miglior recupero funzionale e qualità di vita per i pazienti affetti da tumore polmonare in stadio avanzato.
Questi i temi principali del Convegno dal titolo “Chirurgia ai limiti del carcinoma polmonare non a piccole cellule” in programma sabato 16 novembre presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo e organizzato dal dott. Giuseppe Chiesa, dell’Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Humanitas Gavazzeni. Un evento scientifico in cui si confronteranno alcuni tra i più importanti specialisti a livello nazionale ed internazionale a partire dal prof. Philippe Dartevelle, responsabile della Divisione di Chirurgia Toracica e Vascolare dell’Hopital Marie Lanelongue di Parigi e professore dell’Università di Parigi Sud. Dartevelle. Tra i massimi chirurghi toracici europei e mondiali, il prof. Dartevelle porterà la sua esperienza nella chirurgia del carcinoma polmonare localmente avanzato. Al congresso interverranno come relatori il prof. Vincenzo Pastore (Università degli Studi di Napoli), il prof. Giuliano Maggi (Università degli Studi di Torino), il prof. Giorgio Furio Coloni (Università La Sapienza di Roma), il prof. Francesco Sartori (Università degli Studi di Padova), il prof. Piero Zannini (Università Vita e Salute S. Raffaele di Milano).

Sebbene il futuro nella cura del carcinoma polmonare sia rappresentato dalla prevenzione primaria e dalla diagnosi precoce ancora oggi, la chirurgia rappresenta la terapia con i migliori risultati a distanza. Al momento della diagnosi, infatti, il 70% dei pazienti si presenta già in stadio inoperabile. Nei pazienti operabili la percentuale di guarigione, intorno al 70% a 5 anni per i tumori polmonari operati al primo stadio, diminuisce sensibilmente per gli stadi avanzati, per i quali fino a qualche anno fa, le probabilità di sopravvivenza a 5 anni erano del 10%.
Negli ultimi anni, le innovative tecniche chirurgiche di ricostruzione, combinate a trattamenti come la radioterapia e la chemioterapia o eseguite in contemporanea a interventi di cardiochirurgia e di ortopedia, hanno apportato un grande miglioramento della prognosi a distanza nei pazienti affetti da tumore polmonare in stadio localmente avanzato, fino a raggiungere una probabilità del 40% di sopravvivenza a 5 anni. Oggi, infatti, con interventi all’avanguardia si possono curare pazienti che fino a qualche anno erano considerati inoperabili, sia per estensione del tumore sia per la situazione complessiva compromessa degli altri organi vitali.

Il tumore del polmone è la prima causa di morte per tumore negli uomini e la terza nelle donne. La sua diffusione è in aumento, perché il vizio del fumo continua a diffondersi fra i giovani, e resta molto diffuso fra gli adulti. Sono circa 32.000 i nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia. A Bergamo, il tumore al polmone è in aumento nelle donne che fumano più degli uomini. I dati confermano che, per questi ultimi, la mortalità a Bergamo e provincia supera dell’1,72% la media della Regione Lombardia. L’Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Humanitas Gavazzeni, nata nell’ottobre 1999 e diretta dal dott. Adriano Rizzi, da gennaio 2000 al settembre 2002, ha eseguito 920 interventi.

Per maggiori informazioni contattare l’ufficio stampa tel. 035.4204719

A cura di Francesca Di Fronzo

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