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Prevenzione

Hpv: test e vaccino, accoppiata vincente

20/05/2009

La parola ad Harald zur Hausen, che ha vinto il premio Nobel 2008 per la medicina per aver scoperto il legame tra il papilloma virus e il cancro. 

Il test per verificare l’infezione da Papilloma virus (Hpv), che causa tumori al collo dell’utero, è fondamentale per controllare l’effettiva validità della vaccinazione anti-Hpv. E’ il pensiero di Harald zur Hausen, Premio Nobel 2008 per la medicina proprio per aver scoperto il legame tra questo virus e il cancro. Secondo l’esperto, che recentemente ha tenuto una lettura magistrale sull’argomento organizzata dall’Università di Milano (“Infections causing human cancers: can we expect additional links?”), “la scoperta della correlazione tra virus del Papilloma umano e il tumore al collo dell’utero è stata fondamentale per approntare il vaccino e il test Hpv. In particolare, il test è molto importante per verificare il successo della vaccinazione ed è fondamentale non dimenticare mai la prevenzione secondaria, anche dopo la vaccinazione”. Oggi il test Hpv viene utilizzato in combinazione con il Pap test, ma, secondo Hausen, in futuro avrà addirittura un ruolo maggiore rispetto al Pap test (la cui precisione è del 70% dando luogo, quindi, a falsi negativi). E non a caso in Italia la Commissione Nazionale Screening l’ha già inserito come screening primario nelle proposte presentate recentemente al Ministero del Welfare.

Harald zur Hausen, la prevenzione, quindi, oggi è possibile?
“Hpv test e vaccino contro l’Hpv: questi gli strumenti in grado, attualmente, di prevenire il cancro al collo dell’utero nel 99% dei casi. La prevenzione del tumore al collo dell’utero – spiega il Nobel 2008 – ha subito una prima ‘rivoluzione’ con la scoperta della correlazione tra questo tumore e il Papilloma virus umano (Hpv). I passi successivi vennero poi compiuti rispettivamente con la messa a punto del Pap test, consigliato a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni, e dell’Hpv-Dna-test, indicato soprattutto dopo i 30 anni e raccomandato anche come esame di secondo livello per chi, più giovane, abbia riscontrato un esito anomalo del Pap test e, infine, con la realizzazione del vaccino, in grado di impedire lo sviluppo dei principali ceppi virali del Papilloma, causa del 75% dei tumori al collo dell’utero. Oggi, quindi, l’Hpv-Dna-test sta diventando lo standard a livello mondiale per la prevenzione del cancro cervicale nell’uso combinato con il Pap test per le donne di età superiore ai 30 anni e il vaccino protegge le giovani ragazze da due dei ceppi ad alto rischio prevalenti nelle forme di questo cancro”.

Quali sono le prospettive future?
“E’ allo studio in India un nuovo vaccino unico contro otto diversi tipi di virus del Papilloma umano (Hpv), che causa la maggior parte dei tumori al collo dell’utero”. Il Nobel 2008 ha precisato di averne avuto notizia da alcuni colleghi e che non ha contatti diretti con l’azienda produttrice del nuovo vaccino. “Questa vaccinazione combatte otto diversi tipi di Hpv, arrivando a coprire fino al 90% delle infezioni, contro gli attuali vaccini che arrivano al 70-75%”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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