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Alimentazione

Dormire poco fa ingrassare?

19/09/2013

Che la nostra spesa dipenda dal grado di fame che abbiamo al momento della nostra entrata nel supermercato o nel negozietto di alimentari, è tutto sommato una cosa comprensibile. Le nostre scelte, i nostri comportamenti vengono pilotati dai bisogni espressi dal nostro corpo e inevitabilmente nel carrello entra un numero maggiore di cibi, spesso anche più ricchi di calorie.

Ma la scoperta dell’Università di Uppsala, in Svezia, pubblicata nei giorni scorsi sulla rivista Obesity va ben oltre e dimostrerebbe che esiste un nesso tra l’insonnia e il desiderio di mangiare. O, per entrare nel dettaglio, certifica che se si va ad acquistare cibi dopo una notte passata senza dormire si tende a comprare alimenti che per loro natura o quantità fanno ingrassare.

La prova è venuta da un esperimento che ha visto coinvolto un gruppo di volontari cui sono stati messi a disposizione circa cinquanta euro per fare la spesa di alimentari. In una prima fase i volontari si sono recati nei negozi dopo una notte insonne, in seguito dopo avere dormito regolarmente. I risultati hanno dimostrato che nel primo caso nei carrelli sono finiti cibi con valore calorico superiore del 9% rispetto al secondo, con un peso complessivo degli alimenti superiore del 18%.

Ha un fondamento scientifico, questa ricerca? Lo chiediamo alla dottoressa Stefania Setti, Medico Nutrizionista responsabile dell’Ambulatorio di Nutrizione Clinica e Dietologia di Humanitas Gavazzeni.

«Sì, c’è, perché la perdita di ore di sonno altera il rapporto di due ormoni che regolano il meccanismo fame-sazietà: grelina e leptina. In particolare, la fame viene stimolata da un aumento dei livelli di grelina, secreta dallo stomaco prima dei pasti, e da una riduzione dei livelli di leptina. Studi clinici dimostrano che in chi dorme poco i valori di grelina si abbassano di circa il 30%, ma l’effetto come si potrebbe pensare, non è un aumento della sazietà bensì esattamente l’opposto: durante la giornata infatti si verifica un aumento della fame».

Che si trasforma nel desiderio inconscio di acquitare più cibi, o comunque alimenti che diano, almeno all’apparenza, “maggiori soddisfazioni”…

«Sì, fare la spesa essendo affamati facilita ovviamente l’acquisto di cibi a densità calorica più alta, ovvero generalmente più ricchi di grassi e di zuccheri semplici. Non sorprendono, dunque, i risultati dell’università svedese».

 

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