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Alimentazione

Etichette sugli alimenti, come leggerle?

28/08/2013

 

L’acquisto di un prodotto alimentare, in qualsiasi posto venga effettuato, dovrebbe sempre essere accompagnato dalla lettura delle indicazioni che sopra quello stesso prodotto devono essere per legge riportate, all’interno delle cosiddette etichette alimentari. Perché quella che potrebbe sembrare una perdita di tempo inutile, altro non è che un’azione molto importante, che permette di poter effettuare acquisti di alimenti al riparo dai rischi.

Ma non sempre le etichette sono di facile lettura e non sempre è possibile capire quali sono le diciture di cui bisogna maggiormente tenere conto. Ci aiuta a capirne di più la dottoressa Sabrina Oggionni, dietista di Humanitas Gavazzeni.

Dottoressa Oggionni, anzitutto, perché è così importante conoscere le indicazioni riportate sulle etichette alimentari?

«Le informazioni delle etichette poste sugli alimenti sono importanti perché ci consentono anzitutto di conoscere quale tipo di prodotto stiamo acquistando, quali sono gli ingredienti che lo compongono e dove e da chi è stato prodotto. Poi ci permettono di scegliere il prodotto più vicino alle nostre esigenze (dettate, per esempio, da allergie o da scelte alimentari personali) e ci forniscono informazioni utili a conoscere la natura, le caratteristiche e il quantitativo netto dell’alimento, dati utili per effettuare una comparazione con altri prodotti simili».

Alcune indicazioni devono essere messe obbligatoriamente dai produttori. Quali, in particolare?

«Per prima cosa la quantità del prodotto, indicata al netto della tara, cioè del peso dell’involucro o della confezione. Se si tratta di un solido immerso in un liquido deve essere indicata la quantità di prodotto sgocciolato. Poi, come detto, devono essere riportati gli ingredienti, cioè le sostanze presenti nel prodotto che stiamo acquistando. Questi non sono indicati a caso, ma in ordine di quantità: quelli più presenti sono riportati per primi per poi procedere in ordine decrescente. Per legge devono essere espressamente indicati gli ingredienti che possano provocare allergie. Per essere sicuri della qualità del prodotto bisogna scorrere l’elenco fino in fondo, perché i conservanti e i coloranti, che di solito sono presenti in minime dosi, occupano le ultime posizioni della lista, ed è sempre meglio scegliere prodotti con il minor numero di sostanze “extra”».

Poi ci sono i dati relativi ai produttori. Sono importanti anche questi?

«Sì, devono essere riportati il nome, il cognome, la ragione sociale e l’indirizzo non solo del produttore, ma anche del confezionatore o del venditore responsabile della commercializzazione del prodotto. Sono indicazioni che servono a sapere da dove proviene l’alimento, ma che sono anche utili in caso di insorgenza di problemi, perché solo così è possibile risalire a coloro che dovranno rispondere del danno arrecato».

Uno spazio è riservato anche alle date di scadenza dei prodotti alimentari. Sono sempre rigorose? Vanno sempre rispettate?

«Bisogna distinguere due casi. Se sull’etichetta è riportata la dicitura “Da consumarsi entro il…” significa che esiste un limite di commestibilità oltre cui non bisogna andare. Se invece la scritta è “Da consumarsi preferibilmente entro il…” quello che viene indicato è solo un termine minimo di conservazione, posto in genere sugli alimenti che meno si deteriorano. Oltre il limite indicato, in questo caso, non ci sarà dunque un’incommestibilità ma semplicemente una perdita graduale delle qualità nutrizionali dell’alimento. Per quanto riguarda le scadenze bisogna comunque stare attenti anche alle indicazioni sulle modalità di conservazione. Le scadenze sono infatti calcolate tenendo conto del rispetto degli accorgimenti indicati per la conservazione di ogni specifico alimento».

Sempre più spesso sui cibi troviamo oggi le tabelle nutrizionali. Come devono essere lette?

«Possono dare indicazioni riferite a 100g di prodotto o alla porzione media. Possono essere semplici – cioè che indicano solo calorie, zuccheri, grassi e proteine – oppure essere più dettagliate, indicando anche le quantità di alcuni sali minerali e vitamine o specificando la tipologia di zuccheri e grassi presenti (zuccheri semplici e complessi, grassi saturi). Le tabelle nutrizionali sono utili perché ci danno un’idea dei diversi apporti forniti da prodotti della stessa categoria, apparentemente simili, ma che possono essere diversi in calorie, grassi e apporto in zuccheri».

Dottoressa Oggionni, le etichette degli alimenti non sono sempre di facile lettura. Come è possibile evitare di incorrere in errori sulla qualità del prodotto che stiamo acquistando?

«Prestando grande attenzione a quanto c’è scritto sulle confezioni, stando attenti anche a “come” vengono descritti. La grammatica, anche in questo caso, è molto importante. Faccio un esempio: la scritta “crostini all’olio d’oliva” è ben diversa da “crostini con olio d’oliva”. Nel primo caso si dice che quello d’oliva è l’unico olio presente, nel secondo questo tipo di olio è mischiato con altri, di diversa qualità, quindi il consiglio è quello di verificare sempre la lista degli ingredienti».

 

a cura di Luca Palestra

 

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