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Alimentazione

Mal di stomaco, mangiare bene aiuta

10/04/2013

 

 

 

Le malattie gastroenterologiche, pur essendo tra le patologie più diffuse nel nostro Paese, sono spesso sottovalutate e peggiorate da un’alimentazione poco attenta. A rendere nota la situazione, i gastroenterologi dell’Associazione Italiana gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO), riuniti a Bologna per il 19° Congresso nazionale della malattie digestive. Una dieta sbilanciata e uno stile di vita sedentario sono dannosi per la salute, anche quella dello stomaco. Ne parliamo con gli specialisti di Humanitas.

Che ruolo ha l’alimentazione nella prevenzione gastroenterologica?

«Una dieta sana ed equilibrata è importante per il corretto funzionamento dell’organismo e per la salute del nostro corpo. Nel caso delle più comuni patologie a carico dell’apparato digerente, come il reflusso gastroesofageo, la stipsi e la gastrite, l’alimentazione è fondamentale per non peggiorare la situazione. In altri casi però, come nell’ulcera peptica, la causa è da ricercare nell’infezione da helicobacter pylori e non ha alcuna correlazione con l’alimentazione».

Quali consigli per chi soffre di queste patologie?

«Le persone colpite da stipsi, reflusso o gastrite dovrebbero assicurarsi una dieta ricca di fibre (frutta e verdura), dovrebbero evitare di consumare cibi troppo grassi o raffinati, moderare il sale, le bibite e i prodotti zuccherati. È importante bere molta acqua: una corretta idratazione aiuta il funzionamento dell’apparato digerente. Occorre poi prestare attenzione ai cosiddetti cibi irritanti, che peggiorano la situazione: cioccolato, caffè, pomodori, agrumi, menta, fritti, vino e superalcolici».

Ci sono attenzioni particolari che è bene adottare?

«Chi soffre di patologie gastroenterologiche dovrebbe evitare di fumare: l’associazione molto diffusa del fumo con il caffè è dannosa; in genere però, i pazienti che  accusano sintomi di “gastrite”, spontaneamente eliminano queste abitudini quotidiane. È inoltre opportuno lasciar trascorrere due-tre ore tra la fine della cena e il momento in cui si va a dormire, in maniera tale da consentire un’adeguata digestione. Chi è soggetto a sensazione di pesantezza postprandiale dovrebbe fare piccoli pasti più frazionati nell’arco della giornata e assicurarsi una cena leggera. In generale, sarebbe bene preferire alimenti più leggeri a cena, anche se il nostro stile di vita ci porta a mangiare qualcosa al volo a pranzo e a consumare una cena abbondante e particolarmente elaborata: questo appesantisce l’apparato digerente con comparsa di bruciori fastidiosi durante la notte che possono essere spesso una causa di insonnia. Anche lo stress è un fattore peggiorativo, in alcuni casi addirittura scatenante».

a cura di Valeria Leone

 

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