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Alimentazione

Acqua: rubinetto o bottiglia? Questione di gusto

25/02/2016

L’acqua è vitale per l’organismo e non possiamo farne a meno. Su questo siamo tutti d’accordo mentre sul resto ci si divide: meglio l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia? Dai numeri sembra che gli italiani preferiscano quella imbottigliata: in Europa siamo i leader nel mondo siamo al secondo posto.

Come riporta infatti il Censis il consumo pro-capite di acqua in bottiglia in Italia è altissimo: il 61,8% delle famiglie acquista acqua minerale e il consumo medio è pari a 192 litri all’anno a persona, per una spesa di 234 euro l’anno a famiglia. Sempre secondo l’istituto di ricerca ben 3 italiani su 10 ha poca fiducia nell’acqua del rubinetto.

Tuttavia qualità, composizione e sicurezza dell’acqua del rubinetto sono controllate diverse volte l’anno. Il Corriere della Sera parla di oltre 190mila analisi l’anno per l’acqua  della rete idrica di Milano, ad esempio. E i controlli non mancano nemmeno per l’acqua in bottiglia. Il ministero della Salute riconosce la qualifica di “acqua minerale naturale” alle acque prelevate alla sorgente dopo averne valutato analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche stagionali, la relazione idrogeologica ed eventuali proprietà favorevoli alla salute, indicazioni e controindicazioni che possono essere riportate in etichetta. Il ministero verifica inoltre ogni anno il mantenimento delle caratteristiche di tutte le acque minerali riconosciute.

Tra le indicazioni in etichetta c’è il famoso “residuo fisso” che distingue tra le varie acque imbottigliate. Ma cos’è? È la quantità di sostanza solida secca che rimane dopo aver fatto evaporare l’acqua filtrata. È espresso in mg per litro ed è una misura dei sali minerali contenuti.

Sempre secondo il Corriere della Sera non c’è grossa differenza tra acqua del rubinetto e in bottiglia. Molte di queste sono “oligominerali” (con residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l), distinguendosi tra loro solo per il gusto dato dai minerali presenti: «Esiste una classificazione più specifica per la quale le acque sono suddivise in base al contenuto di sali minerali. Per individuare quella più adatta a noi, il consiglio è quello di conoscere le sue caratteristiche e proprietà che variano secondo il tipo e la quantità di sali minerali presenti», afferma la biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini Elisabetta Macorsini.

Ecco qualche indicazione sulle diverse acque in bottiglia:

  • Le acque calciche con calcio superiore a 150mg/l sono consigliate ai bambini o a chi soffre di osteoporosi o alle donne in gravidanza e allattamento.

  • Le acque calciche e quelle che contengono bicarbonato superiore a 600mg/l favoriscono la digestione e stimolano la funzionalità di fegato e reni

  • Le acque sodiche con sodio maggiore a 200mg/l sono indicate agli sportivi perché favoriscono la capacità di reazione nervosa e muscolare, mentre quelle con poco sodio (< 20mg/l) sono consigliate durante le diete dimagranti o a chi soffre di ipertensione. Favoriscono, inoltre, il drenaggio dei ristagni liquidi nei tessuti, una delle principali cause della cellulite.

  • Le acque solfate (solfati > a 200mg/l) consigliate in caso di disturbi gastrointestinali e stitichezza.

(Per approfondire leggi qui: Obesità, distribuire acqua a scuola per avere bambini più magri)

  • Le proprietà della acque con cloruro superiore a 200 mg/l sono principalmente riequilibranti su intestino, vie biliari e fegato, mentre quelle magnesiache con quantità di magnesio superiore a 50mg, sono d’aiuto per prevenire crampi muscolari, apatia e incapacità di concentrazione.

  • Le acque ferruginose (ferro bivalente > a 1mg/l) sono utili a chi soffre di anemia, deperimento organico e ipertiroidismo.

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