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Alimentazione

In gravidanza sì al pesce ma quale preferire?

29/05/2015

Il pesce ideale in gravidanza è quello azzurro ma comunque tutto il pesce è un alimento consigliato alle donne in attesa perché i suoi nutrienti sono indispensabili per l’organismo, come conferma la dottoressa Stefania Setti, Medico Nutrizionista, Responsabile del Servizio di Nutrizione Clinica e Dietetica di Humanitas Gavazzeni: «Nella dieta delle future mamme non dovrebbe mai mancare il pesce, alimento ricco di proteine nobili, sali minerali, zinco, selenio ed Omega-3, tutti utili nel contribuire a mantenere un buono stato di nutrizione della mamma e un corretto sviluppo del feto».

 

Gli Omega-3 utili anche dopo la nascita

«L’assunzione degli Omega-3 contenuti nel pesce – prosegue la dottoressa Setti – è utile in gravidanza soprattutto per il feto, perché favorisce lo sviluppo cerebrale del nascituro e può essere un valido supporto nella prevenzione delle malattie neurologiche. Gli stessi Omega-3 aiutano anche a proteggere il sistema cardiocircolatorio».

Va aggiunto che gli effetti postivi degli Omega-3 non si esauriscono nel solo periodo della gravidanza: «Anche durante l’allattamento questi acidi grassi essenziali – ovvero che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare da solo, ma deve obbligatoriamente assumere con la dieta – consentono un corretto sviluppo del sistema nervoso e visivo del bambino», sottolinea la nutrizionista.

Gli Omega-3 sono contenuti soprattutto nel pesce azzurro, cioè in quella tipologia di pesce il cui colore tende all’azzurro e all’argento. «Parliamo di acciughe, sgombri, sardine, ma anche di pesci come tonno e salmonoidi – ricorda la dottoressa Setti – molto presenti nei nostri mari e quindi, in genere, alimenti ancora freschi quando giungono sulle nostre tavole».

 

Quanto pesce mangiare in gravidanza?

In gravidanza non esistono tipologie di pesce che devono essere evitate. L’importante è che ciò che si mangia sia fresco e ben cotto: «Meglio evitare il pesce e i crostacei crudi – avverte l’esperta – perché possibili portatori di batteri, il pesce in scatola perché contiene conservanti ed è ricco di sale, nonché il pesce fritto che può risultare difficile da digerire oltre al fatto di avere un’alta densità calorica e quindi non aiutare nel controllo del peso. L’ideale è consumare pesce cotto al vapore, al forno, alla griglia o al cartoccio».

E per quanto riguarda la frequenza? «Sia durante la gravidanza sia nel corso dell’allattamento – conclude la dottoressa Setti – la madre dovrebbe consumare pesce almeno 2/3 volte la settimana, così da poter assumere in modo naturale tutti i nutrienti di cui necessita, senza dover ricorrere a integratori che, non bisogna dimenticarlo, devono essere utilizzati solo in casi di necessità e su prescrizione medica».

 

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