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Alimentazione

Ingrassare: ma è tutta colpa della tiroide?

02/04/2002

Con l’avvicinarsi della bella stagione donne e uomini ritornano a prestare particolarmente attenzione alla forma fisica.
Spesso l’organismo subisce sbalzi di peso, senza un’apparente motivazione. Un dimagrimento improvviso o, al contrario, un’inspiegabile aumento di peso può essere dovuto a un alterato funzionamento della tiroide? Nell’immaginario collettivo, questa piccola ghiandola è spesso indicata come la principale colpevole di un eccesso di peso o dell’obesità. E’ veramente così? L’opinione dell’équipe di Endocrinologia e Diabetologia dell’Istituto Clinico Humanitas.

Cosa succede se la tiroide “lavora” troppo?
“Quando la tiroide produce una quantità eccessiva di ormoni rispetto alle reali necessità si ha una situazione di ipertiroidismo, una condizione clinica che determina un’accelerazione di tutti i processi metabolici. In sostanza aumenta il consumo energetico non commisurato alle necessità. L’energia viene dispersa in calore che può causare un rialzo della temperatura corporea e un conseguente aumento della sudorazione. Le persone che soffrono di una forma severa di ipertiroidismo accusano, nella maggior parte dei casi, una diminuzione di peso, dovuta non solo a una diminuzione del tessuto adiposo, ma anche a un consumo della massa magra (la massa muscolare)”.

E’ vero che chi soffre di ipertiroidismo può ingrassare?
“Il fatto che una persona colpita da ipertiroidismo (che presenta quindi un aumento del suo consumo energetico) possa ingrassare può sembrare un paradosso. In realtà, una forma di ipertiroidismo a livello iniziale, che porta a un aumento del dispendio energetico, può provocare un aumento di peso in quanto gli ormoni tiroidei in eccesso aumentano il senso di fame. Inoltre, la sensibilità del tessuto adiposo all’effetto degli ormoni tiroidei varia da persona a persona. Ciò può spiegare il motivo per cui alcuni pazienti, malgrado la presenza di ipertiroidismo, non dimagriscano. Esiste anche una forma di ipertiroidismo autoimmune associato a sovrappeso, definito Basedow grasso. Nelle forme gravi di ipertiroidismo, invece, si assiste a un rilevante calo di peso e a una successiva stabilizzazione. Quest’ultima è imputabile a una sorta di resistenza dell’organismo all’effetto degli ormoni tiroidei che, combinata a una iperalimentazione, può anche far riacquistare peso”.

Cosa succede se la tiroide “lavora poco”?
“L’ipotiroidismo, cioè una insufficiente produzione e azione di ormoni tiroidei, rallenta le funzioni corporee e fa diminuire l’utilizzo energetico. Solo se la funzione tiroidea è gravemente compromessa, il paziente accuserà un serio aumento del peso e una modificazione della composizione corporea. Infatti all’aumento del tessuto adiposo si associa anche una marcata ritenzione di liquidi (edemi). L’ipotiroidismo è un processo lento, che raramente compare all’improvviso e che, allo stadio iniziale, può non comportare un aumento di peso tale da giustificare una situazione di obesità. I fattori che regolano il peso sono così numerosi che una lieve alterazione della funzione della tiroide di solito non può essere la causa principale dell’aumento di peso. Vari studi hanno dimostrato che meno del 5% dei casi di obesità è causato da problemi alla tiroide”.

Ma allora perché vi è l’opinione diffusa che vi sia un rapporto stretto tra le malattie della tiroide e l’obesità?
“Sono moltissime le persone con qualche chilo di troppo che accusano la tiroide di essere la causa del loro sovrappeso. Molto spesso le persone pensano a un problema alla tiroide, anche prima di essersi sottoposti a qualunque accertamento, semplicemente perché notano un banale o un importante aumento di peso. Spesso il paziente sovrappeso è alla ricerca di un alibi per la sua obesità, causata in realtà dallo squilibrio tra l’introduzione di calorie attraverso l’alimentazione e il consumo di calorie tramite l’attività fisica. Chi soffre di obesità a volte fa fatica a riconoscere che il suo eccesso di peso nasce da un disturbo del comportamento alimentare, associato alla mancanza di movimento fisico. Un alibi facile da trovare è proprio la malattia della tiroide. In conclusione, la terapia dell’obesità deve basarsi soprattutto sulle modifiche dello stile di vita: dieta ed esercizio fisico. A queste potranno essere associati, quando opportuni, i trattamenti farmacologici e, in casi selezionati, trattamenti chirurgici come il bendaggio gastrico regolabile”.

Le funzioni principali della tiroide
La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla, situata alla base del collo, davanti alla trachea. Svolge diverse funzioni, tra le quali lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo e, nell’adulto, il controllo di numerose funzioni metaboliche. Il metabolismo è il processo di trasformazione delle sostanze ingerite in energia necessaria per il funzionamento dell’organismo. Tuttavia, la richiesta di energia non è sempre uguale, ma dipende dal tipo di attività che il corpo compie e da altre variabili, come ad esempio uno stato di malattia. Per mezzo degli ormoni T3 (triiodotiroinina) e T4 (tiroxina), la tiroide regola la velocità di produzione e di utilizzo dell’energia, rallentandola o accelerandola a seconda delle necessità. Quando il corpo ha bisogno di ormoni tiroidei, la tiroide li produce e li secerne con l’azione diretta dell’ormone tireotropo stimolante (TSH), prodotto dall’ipofisi.

A cura di Elena Villa.

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